Guida all'acquisto dei cavi di potenza per il tuo impianto HiFi

I vari aspetti da tener conto nella scelta del cavo di potenza "giusto"

Guida alla scelta e collegamento dei cavi di potenza per HiFi

I cavi sono fra i componenti imprescindibili di un sistema HiFi, un impianto Stereo, un’installazione Home Cinema. Il setup può essere minimale o sontuoso, può essere realizzato anche solo con un set di diffusori ed un amplificatore integrato smart connesso in rete. Quel che è certo è che tutti gli altoparlanti devono essere collegati all’amplificatore da cavi di buona qualità, in grado di trasferire alle casse non solo il puro segnale elettrico e la potenza. Quello che in effetti un buon cavo HiFi deve fare è portare il segnale musicale analogico, fatto di armoniche e timing, fra i vari componenti e quindi ai diffusori. Scegliere i cavi corretti, ed in particolare i cavi per altoparlanti, è assolutamente fondamentale così come non dotarsi di validi cavi porta ad uno spreco del resto dell’investimento già effettuato. Evitiamo di comprare una classica supercar per poi alimentata ad olio di colza. Evitiamo di spendere centinaia o migliaia di euro in sofisticate e bellissime apparecchiature – in grado di riprodurre la musica al meglio – per poi collegarle con un cavo a caso.

Cavi di potenza: l'imprescindibile completamento di un impianto di qualità

Non importa di quale impianto si disponga, un sistema audio compatto, un sistema Home Cinema o un HiFi vero e proprio: un cavo per altoparlanti è necessario. Qualunque amplificazione si colleghi agli altoparlanti, il cavo usato avrà una grande influenza sul modo in cui il sistema suona. Riteniamo che circa il 70-80% dei proprietari di HiFi e sistemi Home Cinema, anche se dotati di ottimi apparecchi, non si avvicini a sperimentare il vero potenziale del proprio sistema. Tutto a causa dell’utilizzo di cavi per altoparlanti di scarsa qualità. Non è così infrequente collegare un cavo elettrico alle casse acustiche, che non pare un errore ma di fatto lo è.

Il problema è che, mentre anche i cavi di collegamento casse più economici “funzionano” nel senso che trasmettono un segnale elettrico, un cavo per altoparlanti di qualità non si limiterà a funzionare ma avrà un enorme impatto su tutto ciò che suona.

Lo scopo di un classico cavo per diffusori è di trasportare la corrente elettrica dall’amplificatore agli altoparlanti. Ma quello che un cavo audio deve fare davvero è portare un segnale audio estremamente complesso ed è qui che il design e la qualità dei materiali utilizzati cominciano davvero a essere determinanti.

Nella nostra esperienza, gli elementi musicali su cui il cavo del diffusore può avere un grande effetto sono la dinamica, il dettaglio, la tonalità o il timbro e – forse la più critica di tutti – la coerenza o il timing musicale. Il tempismo è fondamentale per il corretto godimento e la chiara comprensione di quasi tutti i tipi di musica, senza di esso la musica è solo un bel rumore. Con il giusto “timing”, invece, l’ascolto di un bel brano diventa un’esperienza coinvolgente, immersiva, emotiva ed emozionante. Un buon cavo per altoparlanti può portare alla musica che ami il giusto rispetto facendo da collante fra la tua catena di elettroniche ed i diffusori.

Se il cavo che collega l’amplificatore agli altoparlanti è composto semplicemente da rame e PVC di base, sicuramente non si sta ottenendo il meglio dal sistema –o forse addirittura il peggio? – e, cosa più importante, non si sta vivendo la musica e il tempo libero nel modo giusto.

Cavi schermati per altoparlanti

A cosa serve la schermatura di un cavo di potenza per altoparlanti? Serve davvero? Probabilmente si. Anzi, i migliori cavi di potenza sono sempre schermati. Ad esempio, Chord, produce cavi schermati per altoparlanti dal 2004. Ma perché schermare il cavo, e quando nasce questa soluzione? Già prima degli anni 2000 i cavi di interconnessione, quelli cioè che vengono usati fra i vari componenti dell’impianto (lettore CD, steamer, radio, amplificatore, preamplificatore, giradischi…), venivano schermati contro i disturbi in alta frequenza e la schermatura si dimostrava efficace. I miglioramenti apportati dalla schermatura erano molto facili da sentire, ma qualcosa negli impianti di riproduzione sembrava non essere “a posto”… c’era ancora un dubbio fastidioso.

Vi sarà capitato – o dovreste certamente andare e provare questo tipo di esperienza – di ascoltare da vicino della musica da camera, magari suonata da un talentuoso quartetto d’archi. La complessità e la profondità del timbro degli strumenti è incredibilmente affascinante. Tuttavia, provare a riprodurre quella complessità anche tramite quello che viene considerato un ottimo sistema HiFi, può rivelarsi estremamente frustrante se qualcosa non è al suo posto. Ma… cosa potrà mai fare un cavo? In realtà “tutto” nel senso che l’infinita complessità della musica deve viaggiare su di esso, e se non è lo strumento adatto per veicolare quel segnale beh…arriverà qualcosa ma non tutto, arriverà solo l’ombra della musica iniziale. Provate a fare viaggiare la musica su un ramo di albero. Provate su un filo di lana. Ok, paiono esempi eccessivi, ma non lo sono. Il cavo elettrico è un ottimo conduttore, ma è un ottimo conduttore… elettrico, non musicale! Un comune cavo elettrico deve portare la potenza della corrente, non è pensato per veicolare armoniche musicali. Insomma, un cavo “a caso” non è assolutamente compatibile con l’ascolto musicale. E’ come pensare che un muro sia perfetto per veicolare il suono, perché se appoggiate l’orecchio alla parete dei vicini qualcosa riuscite ad ascoltare. Stiamo esagerando al fine di rendere l’idea, ma meno di quello che pensiate.

Usare un cavo schermato per ascoltare una registrazione del quartetto d’archi citato prima, a parità di “qualità” dell’impianto, potrebbe essere un’esperienza onirica, dove parte di quella meravigliosa complessità e timbrica originale riesce ad essere riprodotta.

Il cavo è un moltiplicatore. Oggi moltissimi apparecchi elettronici sono di buona o ottima qualità. Un sistema del valore magari di mille euro, se cablato correttamente, può verosimilmente suonar meglio di uno da addirittura 5 o 10mila. Come una Alfa Romeo con benzina a 100 ottani può andare più veloce di una Ferrari alimentata ad olio di colza. I dettagli fanno tutta la differenza, ed una importante svista può vanificare molti sforzi e molti investimenti. Pensate ad un‘ auto da 100 cavalli, con la benzina giusta e la cinghia di distribuzione ben regolata: questo è il vostro impianto con i cavi giusti.

Pensate ora ancora ad una supercar da 500 cavalli, con olio o benzina annacquata nel motore e la cinghia molle: questa supercar è la metafora del nostro è un bel sistema costoso e pregiato… però senza manutenzione e senza cavi corretti!

L’utilizzo di cavi schermati per altoparlanti non solo migliora (ovvero, restituisce più correttamente l’originale!) il timbro, rispetta il ritmo (è meglio definito), ed esalta (non modifica) le dinamiche musicali. La messa in scena sonora viene altresì migliorata. Non esiste quasi cavo High End che non sia schermato, mentre vi sono molti cavi di bassa qualità non schermati.

Qualcuno una volta ha detto di essere in grado di camminare tra i musicisti grazie all’uso di un cavo (di ottima qualità, s’intende, ci sono diversi livelli di cavi anche se schermati) schermato. Se non avete ancora ascoltato un cavo per altoparlanti schermato, dovreste farlo: possono portare così tanto al godimento della musica.

 

Cavi diversi, diversa posizione degli altoparlanti

Cambiare i cavi degli altoparlanti significa, probabilmente, cambiare la posizione dei diffusori. Questo, purtroppo, non viene mai detto.

L’obiettivo di ogni cavo per altoparlanti (o interconnessione) è avere il minor impatto possibile sulle caratteristiche tonali del resto del sistema; in altre parole, si cerca la neutralità. In una certa misura però, nel mondo reale, quasi tutti i cavi per altoparlanti hanno una loro caratteristica tonale e questa potrebbe, a valle, influenzare la posizione dei vostri altoparlanti.

Ad esempio, potremmo trovarci nella situazione in cui un sistema viene impostato con un cavo per diffusori con una caratteristica tonale che tende ad enfatizzare le basse frequenze (capita spesso). Se si passa ad un cavo con una caratteristica tonale più neutra (meglio), vale la pena di dedicarsi ad un minimo di ascolto attento e magari anche provare a fare qualche piccola variazione alla posizione dei diffusori. Questo probabilmente non implicherà uno spostamento “importante” sia chiaro, non si deve stravolgere la stanza! Si potrebbe scoprire che, al netto dei miglioramenti di immagine e ritmo, il sistema suona più “leggero” di prima nei bassi : basterà spostare leggermente i diffusori verso il muro per tornare ai livelli di presenza dei bassi di prima.

C’è un buon modo per farlo: si inizia spostando gli altoparlanti di circa 5 cm all’indietro. Se questo è un po’ troppo, spostateli in avanti di un centimetro alla volta. Ci sarà un momento, mentre li spostate in avanti piano piano, in cui tutto inizierà a sembrare coerente e correttamente bilanciato. A questo punto, provate a spostare i diffusori all’indietro di pochi millimetri o, alternativamente, ancora in avanti di mezzo centimetro. Si arriverà alla posizione corretta. Nel caso in cui vi troviate ad operare questi spostamenti con gli altoparlanti da pavimento, rendete il processo più semplice rimuovendo le punte.

Se non state usando le punte, allora dovreste assolutamente iniziare. Anzi potete saltare il passaggio installando gli incredibili isolatori IsoAcoustics Gaia

Questo vi consentirà di spostare facilmente i diffusori nella posizione corretta. Una volta trovata la posizione migliore, rimontate le punte. Questa è una buona opportunità per ricollocare gli speaker ed assicurarsi che non ci sia alcun movimento; gli altoparlanti ben stabili suonano meglio – se ben isolati, meglio ancora.

E se sono nuovi sia i diffusori che il cavo per altoparlanti? – il nostro suggerimento è di impostare il sistema e, dopo circa 100 ore di ascolto, ovvero quando si avrà “orecchio” per il proprio impianto può valere la pena di ripetere la procedura sopra descritta.

Seguendo queste istruzioni, dopo qualche prova si dovrebbe avere la certezza che il sistema suoni al meglio delle sue possibilità.

Materiali dei cavi per altoparlanti

Spesso il cavo di base utilizzato con gli altoparlanti è costruito con un filo di rame con isolamento in PVC. Ci sono, tuttavia, conduttori migliori e materiali isolanti migliori. Cavi di qualità superiore utilizzano espressamente rame privo di ossigeno, superiore al rame standard. Cavi per altoparlanti che utilizzino conduttori in rame senza ossigeno dovrebbero avere un isolamento in polietilene anziché in PVC. Il polietilene, in termini di misurazione dielettrica, è molto meglio del PVC ed è ideale se abbinato a conduttori di rame privi di ossigeno.

Un conduttore ancora migliore è il rame argentato. Questo è particolarmente adatto a trasportare informazioni musicali in modo accurato su un’ampia gamma di frequenze. Viene anche utilizzato a volte argento puro, oppure anche oro, ma sono esempi assolutamente estremi.

Dove il tutto diventa davvero interessante è nella relazione tra il tipo di conduttore utilizzato e il materiale scelto per isolarlo. Questa è un’area molto importante e delicata perché l’utilizzo di un tipo di isolamento errato con un particolare tipo di conduttore può influenzare il comportamento del cavo, modificandone la tonalità ed introducendo una serie di colorazioni indesiderate nella musica.

Il problema di queste colorazioni è che possono enfatizzare determinate gamme di frequenza influenzando i livelli dei dettagli percepiti. Possono inoltre indebolire la cruciale coerenza dei tempi di un brano musicale. Non ha senso avere un basso favoloso se pare che il bassista non stia ascoltando il batterista!

L’argento, secondo alcuni, può rendere i sistemi troppo “luminosi”, ovvero con altri troppo brillanti ed in ultima analisi faticosi da ascoltare. A ragion veduta quanto sopra è corretto, pensiamo che l’argento sia un conduttore assolutamente eccellente e dal tono neutro, purché venga utilizzato con il materiale isolante corretto. Il rame viene spesso considerato più caldo dell’argento, ma anche in questo caso la giusta scelta del materiale isolante avrà un ruolo importante nelle caratteristiche tonali finali.

Per ottenere il meglio dai conduttori placcati in argento, si usano una varietà di materiali isolanti, tra cui i compositi PTFEXLPE e Taylon®. Quesi sono spesso difficili da usare e costosi, tuttavia hanno una migliore misurazione dielettrica rispetto al polietilene o al PVC, i due isolanti più comunemente usati, e possono essere utilizzati per produrre alcuni dei migliori e più neutri cavi per altoparlanti disponibili. Questa combinazione di conduttore corretto e isolante corretto trasporta tutte le parti di un segnale musicale complesso con precisione. Un cavo di buona qualità trasporta dettaglio, dinamica (micro e macro) e le caratteristiche tonali (molto diverse tra loro) degli strumenti e delle voci. Tutto viene presentato in modo coerente.

Queste ultime poche righe dovrebbero – anche da sole – rendere evidente come vadano assolutamente evitati i cavi fatti in casa, fatti in garage e fatti in cantina. Nessun amatore e nessuna mini azienda locale ha il bagaglio di conoscenze e gli strumenti necessarie a creare cavi validi. Si tratta, come in ogni ogni campo di attività , di vecchia sana R&D, ricerca e sviluppo. Diffidate degli stregoni.

Lunghezza del cavo di potenza per altoparlanti

La lunghezza ideale del cavo per gli altoparlanti di un sistema è esattamente quella necessaria per installare comodamente il cavo. In caso di dubbio è bene, prima dell’acquisto, misurare la lunghezza vera utilizzando una corda o un filo esattamente come se fosse il cavo finale. Se il cavo alla fine è un po’ troppo lungo non è davvero un problema, troppo breve tuttavia può essere imbarazzante e costoso, quindi meglio misurare due volte… ed installare una sola volta! In genere, la maggior parte dei sistemi HiFi e Home Cinema tende ad essere installata con tutta l’elettronica posta in prossimità della parete più vicina ai diffusori anteriori. Questa può essere una buona cosa. Significa che la lunghezza del cavo necessario per gli altoparlanti (o gli altoparlanti anteriori sinistro e destro e centrale in un sistema Home Cinema) può essere piuttosto breve. Ciò significa anche che, proprio per questo, può essere utilizzato un cavo per diffusori HiFi di buon livello al fine di garantire la migliore qualità del suono. Il tutto senza costare una fortuna.

Nota bene :  quando si pianifica il percorso del cavo per altoparlanti vale la pena, se possibile, di evitare di far correre il cavo dell’altoparlante lungo i cavi di alimentazione e, se si deve attraversare un cavo di alimentazione, è meglio provare a farlo facendo in modo che i due cavi si incrocino con un angolo di 90 gradi (come ad un semaforo!)

La resistenza di un cavo dell’altoparlante può influire sulle prestazioni e maggiore è la lunghezza, maggiore è la resistenza. Tuttavia in una tipica installazione HiFi, un cavo discreto può essere utilizzato per una lunghezza di oltre 15 metri prima che la qualità del suono sia direttamente influenzata dalla lunghezza del cavo. Quindi, solitamente non ci sono problemi.

Esiste una stretta logica nel mantenere invariate le lunghezze del cavo che va ai diversi altoparlanti utilizzati nei sistema HiFi. La stragrande maggioranza delle coppie di cavi per diffusori sono di uguale lunghezza. Tuttavia, sempre più spesso, le persone utilizzano lunghezze diverse del cavo degli altoparlanti in un sistema. Questo è qualcosa che è stato studiato con molta attenzione. Quello che è stato scoperto è che una differenza di lunghezza non superiore al 40% della lunghezza totale funziona ancora abbastanza bene. Quindi una coppia da 5m / 3m, una coppia da 7m / 4m e una da 10m / 6m è ok. Oltre si inizia a perdere ritmica e i diffusori suonano cose talmente diverse che si posso percepire a orecchio.

Ci sono un paio di punti importanti qui,  però, sui quali va fatta attenzione. Mentre la stragrande maggioranza degli amplificatori funzionerà bene con una coppia di cavi di lunghezza diversa, alcuni amplificatori usano il cavo degli altoparlanti come parte del circuito e, in questo caso, le lunghezze dei cavi dovrebbero essere mantenute uguali. Prima di utilizzare lunghezze diverse del cavo degli altoparlanti, è importante quindi verificare con il produttore dell’amplificatore.

Cavi di potenza per Home Cinema

Gli amplificatori per Home Cinema sono un po’ diversi da quelli HiFi e il processo di impostazione per il tipico processore home cinema tiene in considerazione eventuali diverse lunghezze dei cavi: non vi è alcun problema qui con le lunghezze differenti del cavo degli altoparlanti. In effetti quindi, mantenere i cavi del sistema home Cinema della lunghezza di cui abbisognano, uno per uno, porta probabilmente alla migliore qualità del suono.

La scelta di cavi per diffusori per Home Cinema può sembrare improvvisamente una progetto costoso ma ci sono modi per aggirare questo problema. Molte persone scelgono un cavo dalle prestazioni più elevate sugli altoparlanti anteriore sinistro, destro e centrale ed una versione più economica per le unità laterali / posteriori. Molto spesso l’amplificatore è posizionato tra gli altoparlanti in ogni caso, quindi, la lunghezza dei cavi non è troppo lunga e poiché i diffusori anteriori sono dove si svolge molta azione, un buon cavo migliora davvero l’esperienza.

In un mondo ideale si potrebbero collegare i diffusori posteriori con lo stesso cavo, ma questo può trasformarsi in un esercizio molto costoso viste le lunghezze in gioco. Fortunatamente, esistono una gamma di cavi di altoparlanti discreti e intercambiabili per adattarsi a qualsiasi applicazione (e budget) – tutti progettati per funzionare bene durante i percorsi più lunghi normalmente necessari per gli altoparlanti posteriori.

Se non si vuole creare un setup con due diverse tipologie di cavo o se le lunghezze in gioco sono notevoli come nella realizzazione di una sala o sistema Atmos 11.2 o superiore, cavi HiFi pensati proprio per l’installazione come Chord Lyneline X (2020) sono la risposta perfetta.

Un altro modo economicamente conveniente per migliorare un sistema Home Cinema (in caso siano presenti 7 canali di amplificazione e solo 5 diffusori) è quello di bi-amplificare i diffusori anteriori sinistro e destro con i due canali di amplificazione di riserva. Tutto ciò richiede un secondo set di cavi per i diffusori anteriori sinistro e destro ma il risultato è un dettaglio migliore, una migliore definizione, una migliore dinamica e una migliore qualità e fedeltà del suono in generale.

Collegamento dei cavi di potenza all'amplificatore

Vale la pena pensare a come collegare gli altoparlanti agli amplificatori. Un cavo per altoparlanti di buona qualità è un ottimo punto di partenza, ma per quanto riguarda i connettori all’estremità del cavo?

I connettori sul retro degli amplificatori hanno solitamente un foro centrale di 4 mm (a volte coperto da un cappuccio di plastica rossa o nera facilmente rimovibile) a cui è possibile collegare le cosiddette banane standard da 4 mm. Questo è probabilmente il metodo più popolare e diretto per collegare l’amplificatore agli altoparlanti. Questo è anche il nostro metodo preferito e usiamo solitamente connettori a banana placcati in oro o argento di alta qualità su tutti i cavi che utilizziamo. Questa connessione ci piace perché fornisce un punto di contatto a pressione estremamente alta tra la spina e la presa (tra maschio e femmina) e pensiamo che questo produca la migliore qualità del suono.

L’altra connessione comunemente usata è la forcella. I morsetti sull’amplificatore e sul retro degli altoparlanti possono essere svitati di quel poco che basta per riuscire ad infilare la forcella all’estremità del cavo nella fessura creatasi. I morsetti vanno poi stretti. Se si sceglie questo metodo, è importante verificare periodicamente la tenuta dei morsetti. Sono soggetti a vibrazioni e dopo un lungo periodo di tempo potrebbero alleggerire la presa sulle forcelle degradando la qualità del suono. In questo caso basta fissarli come la prima volta.

Alcuni amplificatori sono dotati di un connettore Camcon BFA. Questa tipologia di connettore richiede un set di cavi per altoparlanti dotati di connettori Camcon. Sono piuttosto rari, a volte disponibili su ordinazione.

Alcuni amplificatori più piccoli è possibile che offrano un connettore a “molla”. Questi possono essere utilizzati solo con cavo di potenza non terminato. Il filo nudo va fatto scivolare nella presa e quindi la clip a molla inizia ad esercitare la giusta pressione per mantenere il cavo dell’altoparlante saldamente in posizione. Ci sono degli svantaggi in questo tipo di connessione. In primo luogo, viene fortemente limitata la dimensione del cavo degli altoparlanti che può essere montato e, in secondo luogo, il cavo dell’altoparlante sarà soggetto ad ossidazione che può aumentare la resistenza e influire sulla qualità del suono.

Nota bene: è interessante notare che, sebbene l’argento si ossidi, il solfato di argento ha un effetto molto minore sulla qualità del suono rispetto a un cavo di rame ossidato.

Collegamento degli altoparlanti in fase

Quando si collegano diffusori stereo o diffusori Home Cinema è importante assicurarsi che siano collegati in fase. Se i fili degli altoparlanti sinistro e destro (in una configurazione stereo) non sono collegati “in fase” tra loro (i collegamenti + e – sull’altoparlante e sull’amplificatore devono essere collegati rispettivamente “+ con +” e “- con -“), gli altoparlanti saranno fuori fase.

Ciò avrà un grave effetto sulla qualità del suono, in particolare alle frequenze dei bassi. Più aumenti il volume e peggio diventa. Il collegamento dei diffusori fuori fase non danneggerà né l’amplificatore né i diffusori, ma influenzerà seriamente la qualità del suono. Ricorda: “+ con +” e “- con -“

Bi-wiring o cavo singolo?

Molti altoparlanti hanno sul retro due paia di morsetti. Ciò consente al diffusore di essere bi-cablato usando due set di cavi o addirittura bi-amplificato usando due amplificatori.

Come regola generale (e ci saranno sempre delle eccezioni) il bi-wiring accresce il sound stage ed aumenta i livelli di dettaglio percepiti. Tuttavia il cablaggio singolo spesso suona musicalmente in modo più coerente. Durante la nostre lunghe prove, a parità di budget, tutti i cavi singoli per diffusori provati hanno superano l’equivalente (dal punto di vista del costo) soluzione bi-filare. Questo ha molto senso. Un cavo per altoparlanti classico (a filo singolo) ha due conduttori di alta qualità mentre il cavo bifilare ne richiede, per definizione, quattro. Quindi, per un dato budget, si può spendere il doppio per un cavo a singolo di qualità o la metà per averne due da mettere in parallelo. I vantaggi della bi-amplificazione sono azzerati dalla qualità inferiore dei cavi che andiamo ad utilizzare e che costano la metà di quello che si sarebbe potuto scegliere, a parità di budget, per un cavo singolo con performance nettamente superiori.

Ciò che le due serie di connettori sul retro dell’altoparlante ti permettono di fare è però bi-amp. Questo significa usare un amplificatore per guidare le unità dei bassi e un altro per guidare le unità degli alti. Questo può fare una grande differenza per la qualità del suono, portando extra definizione, controllo e dinamica. Se scegli di farlo, ti suggeriamo di collegare ogni amplificatore con una coppia di cavi per diffusori “classici” di buona qualità a filo singolo.

Quali morsetti, sul retro dell’altoparlante, vanno collegati se usiamo un cavo (99,5% dei casi) per altoparlante a filo singolo? Come regola generale, le connessioni degli alti sono calibrate per produrre una migliore qualità del suono rispetto alle connessioni per i bassi. Tuttavia, in molti casi, scopriamo che una connessione diagonale produce il suono più coerente dal punto di vista musicale. Per fare ciò, devi collegare il cavo come segue :

  • il polo positivo (+) del cavo va connesso alla connessione positiva degli alti
  • il polo negativo (-) va connesso alla connessione negativa dei bassi

Quindi, in effetti, il cavo è collegato diagonalmente. Questo è veloce, facile e divertente da fare ed i risultati sono facili da ascoltare.

Pulizia dei cavi di potenza

Non importa quale sia il tipo o il livello di sistema di cui si dispone, che si tratti di Home Cinema, HiFi o di un simpatico dispositivo tutto in uno : non è mai una cattiva idea scollegare e pulire periodicamente tutte le connessioni. Fare questo una volta ogni sei mesi manterrà il tuo sistema al massimo delle prestazioni.

Scollegare tutto dalla rete, scollegare i cavi di interconnessione e altoparlanti e pulire tutti i relativi connettori e prese con un detergente per contatti è un’operazione molto semplice che consente di far vivere più a lungo i nostri componenti.  Ad esempio si possono usare Caig De-oxit o Blue Horizon Clean-IT, facilmente reperibili in rete.

I collegamenti mancanti

La maggior parte degli altoparlanti bi-amplificabili (ovvero con due coppie di morsetti sul retro) viene fornita con collegamenti placcati in oro, rimovibili, che uniscono le due connessioni positive e le due connessioni negative, in modo che possano essere cablate singolarmente.

Un miglioramento della qualità del suono può essere ottenuto sostituendo questi collegamenti di serie con un pezzetto del cavo che si sta utilizzando con gli altoparlanti o, meglio ancora, con dei connettori  aftermarket dedicati (cavi ponticello). Questo piccolo artifizio può portare un miglioramento davvero interessante soprattutto nelle alte frequenze.

Terminare i cavi dei diffusori a casa

Molti cavi per altoparlanti sono disponibili in bobine da 15, 50 o 100 metri e quindi non c’è nulla che impedisca di preparare e terminare i cavi in autonomia, a casa propria. Sono disponibili in rete molte guide o video per terminare i cavi. Abbiamo alcuni consigli utili. Prima di tutto ci sentiamo di raccomandare di saldare le banane al cavo di potenza piuttosto che solo avvitarle o schiacciare manualmente  il cavo al loro interno per creare il collegamento elettrico. Questo produce un suono migliore, ma anche sigilla la connessione e previene così l’ossidazione dei conduttori.

I connettori con viti che schiacciano il cavo all’interno della banana funzionano, ma si verificherà inevitabilmente nel tempo un fenomeno di ossidazione ed inoltre le viti dovranno essere controllate nel tempo perché possono allentarsi e influenzare la qualità del suono. Ciò significa, in particolare in relazione ai cavi in ​​rame, che periodicamente sarà necessario rimuovere il cavo da speaker e amplificatori, rimuovere la banana, tagliare la sezione ossidata e rifare il lavoro di terminazione e collegamento. Può sembrare un po’ complicato ma vale la pena farlo. Ciò vale anche se si sceglie di collegare il cavo nudo del cavo dell’altoparlante direttamente ai morsetti a molla. Un cavo con terminazione ossidata conduce male: uomo avvisato.

La auto terminazione dei cavi vale essenzialmente per cavi audio di potenza entry level, migliori dei semplici cavi elettrici ma comunque non in grado di veicolare armoniche e timing in modo completo.

Per cavi di alto livello raccomandiamo di acquistarne solamente pre-terminati in fabbrica o di fare eseguire la crimpatura finale a personale espero e dotato di attrezzi dedicati. Questo passaggio è fondamentale in quanto una terminazione imperfetta a monte o valle può inficiare completamente i vantaggi conduttivi lungo tutto il percorso e rendere vana la spesa. Una crimpatrice perfettamente tarata sulla durezza della banane o forcelle utilizzate realizza, anche in appartamento, un livello di aggancio fra cavo e terminazione pari a quella ottenuta in fabbrica, anche denominato crimpatura a caldo. Il livello ideale di pressione esercitato dalla crimpatrice corretta su banana e cavo li porta ad uno stadio di quasi-fusione, che non lascerà passare aria, preverrà l’ossidazione e garantirà un risultato conduttivo ottimale e permanente.

Direzionalità dei cavi di potenza

Quasi tutti i cavi di potenza, e quasi tutti i cavi audio in genere, sia nel dominio digitale che in quello analogico, sono, nella nostra esperienza e secondo i maggiori produttori, prettamente direzionali: il suono sarà dunque migliore con il cavo collegato secondo una direzione specifica. Ogni marchio identifica in modo chiaro la direzione di collegamento. Molto spesso il cavo riporta sulla guaina esterna una freccia direzionale, in modo da chiarire da dove e verso dove il segnale musicale debba essere diretto.

I limiti dei cavi fatti in casa da autocostruttori

Un buon cavo ed una trasmissione completa sono essenziale per fruire con soddisfazione dei propri contenuti. Purtroppo, mentre è difficile inventarsi un TV Oled in cantina, è invece facile simulare un buon cavo, pur non disponendo di tecnologia, di competenze tecniche, di studi in merito, di un marchio provato e riconosciuto. In qualche modo, tanti cavi da provare, qualche attrezzo, un po’ di passione fanno diventare degli improvvisati dilettanti dei cercatori d’oro nella corsa alla vendita di cavi di dubbia efficacia e di certa amatoriale creazione. In ogni paese vi sono decine, forse centinaia di dilettanti allo sbaraglio che provano a proporre soluzione taumaturgiche. Il nostro consiglio é: diffidate di ogni azienda che non sia in grado di comunicare in modo chiaro ed esaustivo. La poca preparazione, l’approccio “tentativistico” traspare da ogni dettaglio. Presentazione aziendale, dimensione dell’azienda, giro d’affari, distribuzione. L’amatorialità è un bene prezioso ed un valore aggiunto straordinario, ma non stiamo parlando di cuoio e ceramica. Qui si parla di tecnologia e conoscenza scientifica di materiali, di combinazioni di elementi industriali, di fisica dei conduttori. Microproduttori, autocostuttori che non possono parlare con competenza ed autorevolezza di tutto questo non hanno titolo per produrre soluzioni credibili. Ricordate, carta canta. Senza carta, senza attestati tangibili di competenze e pedigree siamo – tutti – solo uomini con una opinione.

Scegliete aziende affidabili come lo fareste con amplificatori ed automobili. Buona musica!

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