Come migliorare l'impianto Audio HiFi

Gli accessori essenziali per valorizzare il tuo impianto audio

In questo articolo andremo ad analizzare ed approfondire alcuni aspetti molto importanti per migliorare l’impianto audio Hi-Fi. Ottimizzare l’ascolto del sistema audio vuol dire essere certi di sfruttare al massimo ogni componente. Vuol dire, quindi, usare bene i propri soldi, anche quelli già spesi.

Per far questo è necessario porre l’attenzione su quelli che sono gli accessori necessari… da qui in poi denominati “necessori” (puntiamo dritti dritti all’accademia della Crusca). I necessori sono gli accessori necessari all’impianto audio. Questa gamma di prodotti smart e spesso dal grande valore aggiunto merita ampio spazio. Molto spesso l’utilizzatore finale è “troppo concentrato” nella scelta dei componenti principali (amplificatore, diffusori acustici, lettore cd) e si dimentica di accessori in realtà quasi imprescindibili che completano sistema ed esperienza.

I necessori sono piccoli componenti, come ad esempio i cavi Chord per le connessione, o le basi Isoacoustic per il disaccoppiamento, o ancora gli isolatori elettrici Torus. Allo stesso tempo per migliorare il nostro impianto HiFi non dobbiamo scordarci anche dei piccoli accorgimenti come il corretto posizionamento dei diffusori all’interno della stanza d’ascolto. 

L’ottimizzazione dei dettagli, in HiFi, può fare la differenza,
una grande differenza, fra un ottimo risultato
e un risultato discreto o addirittura pessimo.

Prima di giudicare un impianto...

Prima di valutare la qualità di un sistema audio Hi-Fi è doveroso accertarsi che tutti i componenti della catena audio siano messi nelle migliori condizioni possibili, in grado cioè di esprimere il meglio del loro potenziale.

Per ascoltare/sentire tutte le armoniche, le sensazioni, le emozioni che l’artista ha intenzionalmente incluso nel master originale non è sufficiente collegare il più costoso lettore cd, il miglior amplificatore, una coppia di diffusori pregiati con una semplice piattina rossonera senza alcun criterio di posizionamento. Poggiando magari i componenti alla rinfusa su mobili non adeguati.

Non è sufficiente fare ciò perchè quello che l’impianto deve restituire è un insieme di vibrazioni che contengono all’interno armoniche e messaggi, passateci il termine, nascosti, celati all’interno della stessa musica. Questi messaggi hanno bisogno di una cura importantissima per non essere dispersi e distorti. L’ascoltatore stesso non deve essere distolto dall’ascolto a causa di imperfezioni di riproduzione.

Affinché l’ascoltatore possa ricevere musica e messaggio musicale in toto, l’impianto deve essere posizionato correttamente all’interno della stanza. Allo stesso modo le interconnessioni devono essere realizzate con cavi Hifi di marca e non con cavi del “cugino elettricista” o “dell’amico dell’amico” che li sa fare bene in casa. Farà sorridere molti, ma molti altri ancora oggi abbinano componenti di qualità e mezzi a dir poco inusuali e anacronistici. Come più volte ribadito i cavi di connessione non sono dei semplici fili che devono connettere il CD all’amplificatore e l’amplificatore alle casse con la semplicistica affermazione “l’importante è che passi corrente”. Quella che passa è si corrente ma, nel campo dell’Alta Fedeltà viene identificata con nome ben più nobile, segnale musicale. Al suo interno si nascondono tutte le informazioni che fanno la differenza tra un buon sistema audio ed un cattivo sistema audio.
Il sistema audio non performante sarà “asciutto”, “arido”, non coinvolgente. Dove invece tutta questa ricchezza di informazioni è restituita nel miglior modo possibile il suono sarà piacevole ma soprattutto naturale.

Anche l’appoggio dei vari componenti deve essere curato e seguiti nei minimi particolari, magari tramite dei disacoppiatori acustici.

I dettagli fanno la differenza

Intanto dobbiamo partire dal presupposto oggettivo che quanto andremmo ad ascoltare dai nostri diffusori, dalle nostre casse acustiche, è corrente elettrica alternata 220v. Corrente elettrica ovviamente modulata, amplificata e “lavorata” affinché arrivi al diffusore, al trasduttore, per essere “tradotta” da corrente elettrica in energia fisica: spostamento d’aria sui coni degli altoparlanti.

Definito ciò, è evidente che tutto ciò che risulta invasivo all’interno della corrente elettrica può solo far aumentare il degrado del segnale musicale andando a frapporsi tra il segnale musicale originale e quello finale.

Per questo motivo bisogna prestare massima attenzione e cura verso tutti i cavi di collegamento, dalla presa di corrente 220V fino ad arrivare al connettore degli altoparlanti. In questa fase – parlando di connessioni e corrente – è bene considerare, per la protezione e la pulizia di fondo della musica, un trasformatore toroidale di disaccoppiamento. Allungherà la vira dei prodotti collegati, li proteggerà e ne esalterà le prestazioni.

Per arrivare ad un ottimo risultato acustico è conveniente informarsi, valutare e magari avere anche un’ottima consulenza da un rivenditore specializzato. E’ necessario selezionare un’Azienda strutturata per la scelta dei cablaggi, un Brand che sia leader nella tecnologia di trasferimento di segnale (nella costruzione di cavi in buona sostanza). Questo perchè il cavo, fungendo da antenna, è in grado di captare qualsiasi tipo di interferenza, distorsione, rumore che, anche se non evidente all’ascolto in maniera cosciente, andrà ad influire negativamente sull’integrità del segnale musicale che stiamo prelevando dalla nostra sorgente, sia essa un lettore cd, un giradischi, uno streamer.

La schermatura dei cavi è fondamentale

Essendo segnali molto “leggeri”, molto semplici da “corrompere” è bene che i cavi siano costruiti nel miglior modo possibile seguendo una tecnica di schermatura. La schermatura dei cavi è fondamentale per tutte le tipologie di cavo:

  • dal cavo di alimentazione che serve ad alimentare i componenti dell’impianto audio
  • ai cavi di segnale analogici, i classici RCA per connettore ad esempio il lettore CD all’amplificatore
  • i cavi digitali per connettere ad esempio il computer al proprio convertitore
  • i cavi di rete utilizzati dagli streamer
  • i cavi di potenza che servono per collegare l’amplificatore ai diffusori

Per quanto possa sembrare poco importante schermare un cavo per altoparlanti in realtà non bisogna scordare che sono pur sempre i cavi più lunghi del nostro sistema audio Hi-Fi e quindi più soggetti alle interferenze di cui sopra.

Per il miglioramento del proprio impianto audio è fondamentale prestare massima cura nel cablaggio affinché quanto di buono si riesce ad estrarre dalla sorgente sia trasferito nel miglior modo possibile al secondo stadio della catena (amplificatore) e alla stessa maniera dall’amplificatore ai diffusori. Una volta ottimizzato l’impianto audio potremmo capire quali sono i limiti dello stesso e sarà più facile individuare l’anello debole e fare quindi un upgrade mirato.

Oltre a questo è importante e da non sottovalutare il perfetto posizionamento dei componenti e, più che l’isolamento degli oggetti, è fondamentale l’ottimizzazione delle risonanze perchè altrimenti le vibrazioni della musica entreranno in risonanza con tutti i componenti dell’impianto subendo una trasformazione non gradita.

Più i componenti elettronici risulteranno
rigidi e disaccoppiati dall’ambiente,
più integro e meno distorto sarà
il segnale che verrà trasmesso ai diffusori.

Per far ciò è necessario utilizzare dei supporti adatti, dei migliori marchi internazionali che sviluppano brevetti ed ingegnerizzano le strutture per sostenere l’impianto.
Un conto è utilizzare un mobile in truciolato fissato con le classiche viti che, da un punto di vista macroscopico si “muove” peggiorando la performance del nostro sistema un altro è un mobile appositamente creato per gli impianti audio in grado di disaccoppiare le elettroniche dall’ambiente.

In definitiva prima di valutare, anzi svalutare il proprio sistema, e correre a cambiare i componenti principali bisogna essere certi che il sistema esistente sia nelle condizioni di suonare al meglio.

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