Diffusori Attivi
VS
Diffusori Passivi

Pro e Contro per una scelta consapevole

Diffusori Attivi Vs Diffusori Passivi, questo è il dilemma!

Sempre più  la scelta fra diffusori attivi e diffusori passivi  anima le discussioni degli audiofili e di si avvicina al mondo della musica per fare la propria scelta. Si son rotte amicizie per molto meno!

A tutti gli effetti la questione è ormai non tanto fra diffusori attivi o passivi quanto fra diffusori passivi e Sistemi HiFi Attivi (come le LS50 Wireless 2 e LS60 Wireless). Volendo vera questione totale è definita dal match senza esclusione di colpi fra Diffusori Attivi, Diffusori Passivi, Sistemi Attivi.

Dopo decenni in cui la tecnologia di riproduzione musicale è avanzate poco o nulla, gli ultimi anni questa ha visto una accelerata incredibile. Oggi è possibile ascoltare alla grande anche “capendone poco” o “avendo poco tempo” da dedicare a quello che ieri era un necessario sistema HiFi a elementi separati. Come cambiano le mode cambia anche il modo di ascoltare la musica. Vedremo qui che le aziende inventano nuovi strumenti per offrire agli appassionati nuove esperienze d’ascolto, mentre nostre abitudini sono dure a morire!

Il mondo della musica di qualità vive di affinamenti e raramente vede balzi tecnologici. Ancora più raramente questa industria ricorda repentine variazioni nelle preferenze di utenti e appassionati. Quale che sia la novità, se tocca la sacra musica, meglio valutarla con le pinze! Insomma, nel mondo della musica le vecchie abitudini sono dure a morire. Gli amanti della buona musica, del bel suono e degli impianti di qualità, storicamente, si sono dedicati alla creazione di lunghe catene audio fatte di altoparlanti passivi, pre-amplificatori, amplificatori finali, DAC, cavi…

Sistema HiFi classico: retaggio del passato?

Avvicinarsi oggi alla musica e volerla ascoltare al meglio significa anche doverne per forza capirne di HiFi?

Gli audiofili e tutti gli appassionati di musica comprendono bene l’importanza dell’accoppiamento delle diverse parti della catena audio – l’insieme di elettroniche ed altoparlanti che poi suoneranno. All’interno di questa catena i diffusori sono sempre stati una chiave, forse LA chiave. Decidere quale diffusore portare a casa è probabilmente sempre stata e tutt’ora è la più importante e difficile decisione che ci si trova a dover prendere al momento dell’acquisto del sistema. Ed è certamente uno dei principali argomenti di discussione fra addetti ai lavori, audiofili, appassionati.

Ma oggi vale ancora la pena dedicare il proprio tempo e la propria conoscenza a provare a creare una catena audio come quando era necessario farlo? Scopriamolo.

“Con i diffusori passivi puoi giocare come con i Lego,
sono bellissimi ed a volte sono il fine ultimo.
La musica è solo la scusa per provarli!”

La forza di una catena si misura dal suo anello più debole

Ma oggi il diffusore acustico è ancora necessariamente un pezzo di una catena o – a volte –  può essere la catena stessa nella sua interezza?

Con la nascita e l’infinito affinamento degli altoparlanti attivi, può aver oggi senso preferire altoparlanti attivi (o Sistemi Attivi HiFi) ai più diffusi e tradizionali altoparlanti passivi – da abbinare, nel secondo caso, ad amplificatori esterni ed al resto delle elettroniche? Innanzitutto occorre capire meglio quali siano le differenze tra questi due tipi di diffusori, fra attivo e passivo, per poi scivolare in quel che è il frutto più recente: il Sistema HiFi Attivo, magari connesso in rete. C’è ancora molta confusione a riguardo. Spesso chi si avvicina alla scelta ha in mente le vecchie “casse attive” di qualche anno fa, con le quali i moderni sistemi audio integrati non hanno più nulla a che spartire.

Senza voler entrare in discussioni di elettronica, chiariamo che in questa sede con il termine diffusore attivo intendiamo un diffusore “completo di tutto” tranne che la sorgente, ovvero già dotato al suo interno di crossover, DAC, pre-amplificazione ed amplificazione. Similarmente con Sistema Audio Attivo o Sistema HiFi attivo definiamo sistemi audio che, oltre a quanto sopra inglobano anche Streamer di rete e la classica Companion App che ne completa e facilità l’utilizzo. Quindi sistemi che fanno tutto e offrono anche la possibilità diretta di connettersi a servizi di Streaming e Librerie digitali.

Un diffusore passivo è sinonimo di altoparlante classico, senza amplificazione, senza DAC, senza ingressi, senza Streaming App. Un box di legno, magari raffinatissimo, sia chiaro, con soli driver e crossover, da collegare ad un amplificatore esterno.

Se la descrizione sommaria appena fornita funge da spartiacque per la categoria, va detto in modo chiaro che oggi i Diffusori ed i Sistemi Attivi sono arrivati a notevoli gradi di complessità (nella sua accezione più nobile) e – con la nascita delle LS60 Wireless – a vette acustiche da veri amatori.

Se ieri la “cassa attiva” da pochi euro andava bene per essere collegata al PC, oggi gli altoparlanti attivi dei quali ci occupiamo in questa analisi, dei marchi top di mercato e con la tecnologia “giusta”, non sono più semplici speaker amplificati ma stanno raggiungendo gli standard, in termini di qualità finale e raffinatezza, delle catene di elementi separati a cui si ispirano e che provano a sostituire. I sistemi attivi poi abbinano questa qualità alla facilità d’utilizzo. L’allievo ha forse già superato il maestro? Forse.

Vantaggi e Svantaggi dei Diffusori Passivi

Se possedete già dei diffusori molto probabilmente sono dei diffusori HiFi “convenzionali”: diffusori passivi collegati con dei cavi di potenza ad un amplificatore integrato. In questo caso la flessibilità dell’impianto è un evidente vantaggio. È infatti possibile cambiare il carattere dell’impianto sostituendo i soli speaker, o i cavi che li collegano, o ancora l’amplificatore.
Con un impianto tradizionale è possibile aggiornare un singolo componente del sistema ogni volta che il budget (ed il partner?) ve lo consente!

Tuttavia, i componenti separati del vostro impianto occupano molto spazio. Inoltre c’è il fattore estetico dei molti cavi di segnale e potenza cavi: non di rado si trovano aggrovigliati come una mangrovia dietro il mobile Hi-Fi e, allo stesso tempo, stesi lungo tutta la stanza per raggiungere i diffusori.

C’è poi da valutare la possibilità di interferenze nel percorso del segnale, tipica dei sistemi audio ad elementi separati. I cavi di segnale che portano la musica fra i vari componenti sono molto delicati…o molto costosi. Un fetta importante di budget in un impianto HiFi o audio in genere va allocata per dotarsi di cavi di buona qualità, sia di segnale che di potenza. I migliori progettisti trascorrono infinite notti a preoccuparsi di ridurre al minimo il rumore e le interferenze nei loro apparecchi ma le leggi della fisica portano sempre un po’ di “rumore” laddove ci sia un lungo filo che trasporta un segnale elettrico.

Quando usate diffusori passivi con lunghi cavi che attraversano la stanza gli elettrodomestici come la TV, l’amplificatore, il decoder etc generano rumore elettromagnetico che viene intercettato dai cavi dello stereo (che fungono da antenna) ed arrivano ai diffusori. L’effetto a volte è minimo ma esiste sempre ed infatti ogni buon amatore di dota sempre di cavi schermati.

Un diffusore attivo al contrario ha “tutto dentro di se” e dunque offre percorsi di segnale molto brevi e schermati al mondo esterno.

Queste, ed altre, sono alcune delle problematiche da considerare valutando l’acquisto di un sistema audio HiFi, o di buona qualità, ad elementi separati e diffusori passivi.

“E’ quasi impossibile che acquistare amplificatore,
cavi e casse per una certa cifra e ottenere un suono di livello e classe pari
a quello ottenuto con lo stesso investimento in un sistema attivo integrato”

Gli altoparlanti attivi, vantaggi e svantaggi

Le migliori soluzioni di diffusori attivi oggi contano su crossover elettronici attivi prima degli amplificatori. Amplificatori dedicati in classe A/B (oppure in classe D, secondo le dimensioni disponibili) per ogni singolo driver. Ogni canale ha sempre una specifica protezione e ci sono potenti e raffinati controlli per ogni elemento attivo e mobile.

Sempre più persone concordano sul fatto che un sistema di altoparlanti attivi abbia alcuni vantaggi ormai evidenti rispetto a un sistema passivo. Questi vantaggi, nel loro insieme, sono dovuti al fatto che tutti i componenti, dal crossover agli amplificatori, dai driver al cabinet sono fabbricati da principio l’uno per l’altro. In tal modo la spesa affrontata, euro su euro, è tutta fruibile dall’utente e nessun abbinamento di elementi passivi può arrivare al suono di un sistema attivo, a parità di spesa. Qui è necessario essere chiari. E’ virtualmente impossibile che acquistare amplificatore, cavi e casse per una certa cifra e ottenere un suono di livello e classe pari a quello ottenuto con lo stesso investimento in un sistema attivo integrato o in un set di diffusori attivi. Questo perché, ancora, in quest’ultimo sistema audio ogni componente ha il solo compito di sposarsi ai pochi componenti intorno mentre in una soluzione classica ogni diffusore deve ben suonare con una varietà di cavi e amplificatori …e viceversa. Un componente in un sistema classico deve sempre essere estremamente versatile e tollerante. In un sistema attivo un componente può fare solo una cosa. Ma alla perfezione.

Altoparlanti Attivi VS Sistemi Attivi: questione di comodità

Se un set di Diffusori Attivi a parità di spesa suona meglio di un set passivo (+ cavi, elettroniche etc) come si colloca il Sistema Attivo? Beh, analogamente. Si va sempre più verso l’integrazione, la semplificazione dei passaggi, l’ottimizzazione di ogni processo. Un Sistema Audio Attivo altro non è che un set di altoparlanti attivi in cui convergono anche tutti gli ingressi cablati, Bluetooth e WiFi, streamer di rete, App da Smartphone. E’ un po’ il santo Graal della musica di qualità, ma resa semplice.

In questo modo, si capirà, il Sistema Attivo eredita i pro e massimizza i contro dei Diffusori Attivi. Fa tutto bene e facilmente ma non lascia poco spazio – e da poco senso –  al lato hobbistico dell’ascoltatore musicale. Certo, si può collegare un giradischi scegliendo anche un buon cavo, ma fatto quello e fatto anche il collegamento a Sky o alla TV… resta poco da fare se non ascoltare film e musica ( e radio internet e ogni forma di servizio di streaming etc..). Questo toglie di mano ad ogni buon hobbista la possibilità di provare a migliorare (o peggiorare) l’impianto, di cambiare pezzi e così via.

In definitiva, Diffusori Attivi o Passivi? O Sistemi Attivi?

La miglior risposta che possiamo dare, anche se può sembrare brutale (ma sincera) è che tutto dipende dal budget e dalle specifiche esigenze. In due parole la risposta secca è: se siete degli audiofili assoluti, hobbisti dell’ HiFi, i diffusori attivi wireless o simili non sono per voi. Vi toglierebbero il gusto di fare e di disfare mille sistemi a vostro piacimento. Perché il vostro godimento non sta nell’arrivo ma nel percorso, nel provare e confrontare e riprovare ancora. Se invece siete dei fruitori di musica la risposta è che i nuovi sistemi audio digitali possono essere la miglior scelta per ascoltare la musica.

A seguire alcune delle più condivise opinioni in merito, che possono essere una prima guida per decidere se per voi siano meglio i diffusori attivi o passivi.

“I Sistemi Audio HiFi Attivi attivi sono senza dubbio il nuovo che avanza, plug and play. Attacchi la spina, fai partire l’App e ascolti 50 milioni di canzoni dal tuo servizio di Streaming preferito. Tutto con una qualità ed una facilità che lascia senza parole”

PRO ATTIVO: Vasta gamma di sorgenti (specie nel Sistema Attivo)

Il bello dei Sistemi Attivi – è che sono intrinsecamente moderni e quindi supportano nativamente una ampia selezione di sorgenti. Anzi, supportano direttamente quelle che sono le sorgenti ormai più importanti: le varie piattaforme di streaming musicale. In questo caso la distanza che separa i nuovi speaker attivi e le vecchie casse amplificate è evidente. I nuovi sistemi sono, oltre che attivi, integrati in rete, wireless , dotati di Streamer, di App e di DAC integrati!

Variabilmente, questi moderni sistemi o diffusori acustici attivi offrono connessioni Bluetooth AptX, ingressi di rete cablati e Wireless, si possono collegare a NAS, consentono streaming dai servizi come Spotify, Tidal, Qobuz etc… Hanno connessioni cablate digitali, analogiche, ed a volte accessori detti “bridge”con ulteriori ingressi che fungono da “scatole di rimando” da vari apparecchi direttamente verso i diffusori stessi.

Gli altoparlanti attivi di alto livello poi – e con questo rendiamo chiaro il livello qualitativo cui sono giunti – sono di regola utilizzati negli studi di registrazione professionali. Non sono gli stessi venduti nel mercato Consumer, ma parliamo di linee molto simili – come ad esempio Dynaudio. E proprio per la linea di diffusori attivi Focus, Dynaudio utilizza gli stessi moduli di amplificazione integrati nelle linee dedicate agli studi di registrazione mentre i driver sono gli stessi dei celebri diffusori passivi top di gamma, Contour e Confidence. Cosa vuoi di più?

Gli ultimissimi modelli, come le Kef LS50 Wireless 2, sono mostruosamente completi, per non parlare delle LS60 Wireless: hanno tutto, fatto tutto, accettano tutto… pensarci già ance solo 3-4 anni fa sarebbe stato fantascienza pura. Altri modelli più piccini come le LXS sono leggermente meno versatili ma sono talmente piccoli e ben suonanti che si possono mettere ovunque.

PRO ATTIVO: Componenti Ottimizzati

All’interno del cabinet degli Altoparlanti e dei Sistemi Attivi tutto è ottimizzato quindi non dovete cercare – provando e riprovando – altri componenti, solitamente di altri marchi, che ben si comportino se collegati ai pezzi che avete già nell’impianto.

Ogni speaker – e spesso ogni driver – nei diffusori attivi ha il proprio amplificatore, studiato da zero per dare il massimo esattamente e solo con i componenti a cui è associato. Tutti i componenti sono testati e perfezionati, il loro insieme è intrinsecamente ottimizzato e non è sostanzialmente possibile un ulteriore avanzamento di performance: nessun compromesso qui dunque. Potendo spendere una certa cifra, cercando il massimo rapporto qualità prezzo, non c’è modo di comprare un sistema più ottimizzato di questi.

PRO ATTIVO: Basse Interferenze

Nei diffusori attivi, poiché gli amplificatori e i driver sono così vicini, c’è meno, molto meno cablaggio interno. Meno collegamenti significano meno possibilità di interferenze. Inoltre, grazie all’elaborazione avanzata del segnale digitale di bordo grazie ai DSP (Digital Signal Processing unit) interni, in ultima analisi, vi è anche una maggior possibilità di compensare ciò che, eventualmente, viene a disturbare la purezza del segnale lungo il suo percorso.
E se non ti basta, per i diffusori attivi Dynaudio Focus c’è l’ottimizzazione che sfrutta la tecnologia Dirac Live per prestazioni su misura per la tua stanza specifica, così che le geometrie sfavorevoli della stanza non danneggino la resa sonora.
Ancora: nei diffusori attivi il segnale può rimanere in forma digitale più a lungo poiché viene convertito in analogico all’ultimo momento possibile, poco prima che venga emesso come suono fisico. Ciò significa ascoltare un audio generato e gestito in un percorso molto breve, quasi interamente nel dominio digitale e quindi, in fin dei conti, estremamente chiaro e intrinsecamente scevro da disturbi.

PRO ATTIVO: Amplificazione dedicata e integrata

A differenza dei diffusori passivi, gli attivi non hanno bisogno di un amplificatore esterno. L’amplificazione è incorporata. In effetti, i veri diffusori attivi, come ad esempio i sistemi attivi Kef, dispongono di amplificatori dedicati per ciascun altoparlante. Tutto ciò che serve è una fonte da cui ascoltare la musica ed una spina al muro per ogni altoparlante! I livelli di potenza raggiunti sono poi molto elevati, in rapporto al costo ed alla dimensione dei diffusori, proprio perché tutto è ottimizzato. Un effetto collaterale positivo dell’assenza di elettroniche esterne è la pulizia dell’insieme: niente cavi (quasi) e niente scatolotti neri per la casa o la sala.

PRO ATTIVO: Compattezza dell’impianto

Un altro vantaggio dei diffusori attivi, accennato qui sopra, è dato dal fatto di consentire un sistema più ordinato, minimale, pulito, soprattutto se decidete di utilizzare i diffusori in modalità wireless: tutto ciò che serve sono due cavi di alimentazione. Nel classico sistema audio a elementi separati ed altoparlanti passivi c’è il problema (o il godimento per un audiofilo, nella ricerca e prova costante) dell’abbinamento dei componenti: potreste spendere anni e migliaia di euro (alla volta) a modificare la combinazione di amplificatore, sorgente, DAC (convertitore digitale-analogico, vedete qui come funziona), cavi degli altoparlanti, interconnessioni e altro. Nel caso degli speaker attivi tutto questo lavoro è già stato fatto per voi. Ogni componente è ottimizzato per gli altri e in funzione del livello di prezzo finale. Certo, non potrete cambiare i pezzi degli altoparlanti una volta acquistati… è il rovescio della medaglia. Ma qualcuno di voi ha mai voluto cambiare lo schermo del TV? Ecco appunto…

“Con un sistema di altoparlanti attivi HiFi tutto ciò che serve è un
cavo di alimentazione e uno Smartphone (o un tablet)”

ATTIVO CONTRO: Sistema Blindato ...ma in evoluzione!

Con i Sistemi Attivi ciò che possiedi oggi è, in qualche modo, invariabile. Dal punto di vista Hardware, non è possibile aggiornare o modificare l’amplificazione come si può invece con diffusori passivi. O tenere l’amplificazione cambiando i diffusori. L’unica soluzione in questo senso è passare ad un sistema superiore. Certo, è spesso possibile aggiungere un subwoofer attivo al sistema, e vi sono aggiornamenti di App e firmware che portano nuove funzionalità e servizi, …ma il prodotto resta quello.

Quanto scritto nelle ultime righe d’altro canto è sbagliato. Se l’Hardware, se i componenti fisici restano invariati l’affinamento del firmware, del software e delle App può stravolgere l’esperienza d’uso. Il medesimo sistema attivo può evolvere per prestazioni e fruibilità sino a fare impallidire le sue precedenti versioni.  L’abbiamo già visto succedere, succederà spesso. Esperti internazionali dopo aver provato le stesse macchine a due o tre anni di distanza hanno concluso “a total different animal“. Cioè, il sistema attivo provato, con un software nuovo è diventato un animale completamente diverso.

Spesso nel tempo mutate esigenze di ascolto possono portare a cambiare sistema e chi ha passato anni con un set attivo può migrare verso un nuovo sistema classico a componenti separati. E’ una forma di possibile evoluzione, …un po’ come può succedere per un’auto. Anche in questi casi il primo sistema attivo resta una ottima scelta che è riuscita ad ottimizzare costo e prestazioni, portando una completa esperienza di fruizione, e che a un certo punto ha raggiunto i propri limiti naturali al maturare dei gusti dell’utilizzatore.

Quindi, i sistemi attivi possono anche fungere da ponte verso chi si interessa alla buona o ottima musica.

ATTIVO PRO: Costo inferiore

Se ne è accennato più sopra, ma vediamo meglio. Diffusori e Sistemi Attivi sono apparentemente più costosi dei loro cugini passivi poiché contengono un elevato numero di componenti aggiuntivi al loro interno. In sostanza, come abbiamo evidenziato sino ad ora, questi altoparlanti attivi sono in effetti l’unione di diversi sottosistemi complessi. Con un sistema di diffusori passivi comprate solamente i due diffusori, con una coppia stereo attiva comprate un intero sistema. In qualche modo, comparare il prezzo dei sistemi attivi e passivi è un controsenso, perché è come confrontare Kg e gradi centigradi: sono sistemi completamente diversi ed il prezzo è frutto di infinite differenze. Al più, se vogliamo fare un esercizio di puro “costo”, il prezzo di un set di diffusori attivi va confrontato con il costo “di mercato” della somma de componenti che servono per usare le stesse sorgenti sonore.

E’ possibile acquistare una coppia di classiche casse passive e abbinarle ad un amplificatore ed lettore cd molto economici. Al contrario è possibile creare una piccola catena con le stesse casse unite ad elettroniche molto più performanti e sofisticate. Quale è il prezzo di “un sistema classico a componenti separati” quindi? il più economico? il più caro possibile? Qui la forchetta diverge e ogni confronto perde progressivamente di peso e significato.

Resta interessante l’analisi di due aspetti che vanno a cogliere almeno il “senso” della ricerca della verità, relativa alla convenienza o meno di un sistema rispetto ad un altro.

Primo. Cercare di confrontare estremi molto lontani non ha senso.

Abbinare diffusori da mille euro ad un amplificatore da ventimila euro non ha senso. Quindi, la misura del nostro confronto andrà fatta in seno ad una gamma di componenti dal costo e quindi anche dalle prestazioni comparabili e compatibili con quello dei dispositivi in analisi.

Secondo. Restiamo concreti, senza parlare di casse passive da 100mila€

Emerge abbastanza distintamente che effettuando un confronto prezzo prestazioni nello spirito esposto nelle ultime righe, cercando quindi “concretezza”, la sostanziale totalità di confronti fra sistemi passivi ed attivi vede vincere, a parità di qualità del suono e di prezzo, quelli attivi. Se costano uguali suona meglio l’attivo e se suona meglio il passivo deve costare parecchio di più o è molto meno versatile.

I motivi sono molteplici, ma quello dominante è che in un sistema di diffusori attivi di buon livello tutti i componenti interni sono stati ottimizzati per la massima resa con la minima spesa. E vale per i sistemi di fascia bassa come quelli top. Questo principio vale anche per i dispositivi separati, uno per uno, ma la differenza è che nel primo caso tutto è stato ottimizzato a monta, dalla stessa “testa”, dalla stessa azienda, mentre nel secondo caso ogni marchio ha dovuto pensare alla funzionalità del proprio sottosistema, lo specifico apparecchio, in funzione dell’enorme numero di variabili dei possibili accoppiamenti futuri. Un ottimo amplificatore integrato andrà bene con un grande numero di diffusori. L’amplificatore integrato in un diffusore attivo è perfetto ed è nato per lavorare al meglio possibile solo con lo specifico crossover, gli specifici litraggi, lo specifico DSP dell’altoparlante per cui è nato. Quindi, i sistemi attivi sono intrinsecamente ottimizzati e calibrati per ottenere, grammo su grammo ed euro su euro, la massima resa nel sistema che davvero ascolterete. Fatto laterale aggiuntivo: un sistema attivo risparmia un enorme numero di componenti e chassis, scatole, telecomandi, cavi…  Tutto fa si che si spenda meno, anche molto meno, per portarsi a casa un nuovo impianto.

Può essere utile, per capire la differenza, visionare il famoso spot di Kef con protagoniste le LS50 Wireless 2.

Cosa si vede? Si vede un mega sistema audio con molti componenti, come spesso se ne vedono negli impianti di alta classe e costo estremo, racchiusi ed ottimizzati nelle LS50 Wireless. Certo, qualche compromesso ci deve essere, ma preme ricordare che “quello che una volta richiedeva una stanza piena di computer oggi viene gestito da un cellulare“.

La massa di circuiti separati racchiusi in pre-amplificatori, amplificatori finali, streamer e DAC è sostituibile da un unico circuito governato da un software ottimizzato, per definizione. Questo è quello che, in un’immagine, fanno gli altoparlanti attivi: sostituiscono le cascate di elementi, mantenendone premesse, promesse e gusto per la musica.

“In un sistema di diffusori attivi di buon livello tutti i componenti
interni sono stati ottimizzati per la massima resa con la minima spesa”

Confronto dotazione Speaker e Sistemi Attivi e Passivi

Un set di Diffusori HiFi Attivi o un Sistema Attivo  può comprendere:

  • Driver diffusori
  • Crossover
  • Amplificatori integrati, fino a uno per ogni driver
  • DAC, fino a uno per speaker
  • Streamer di rete
  • App e regolazioni raffinate
  • Telecomando
  • Cablaggi

Un set di Diffusori HiFi Passivi comprende:

  • Driver diffusori
  • Crossover

Con un Set di diffusori passivi dobbiamo dotarci di:

  • Amplificatori integrati
  • DAC
  • Streamer di rete
  • (App)
  • (Telecomando)
  • Cablaggi

Inoltre con il setup passivo non possiamo effettuare regolazioni raffinate tarando la risposta dei driver o del DSP nel nostro ambiente

Andiamo alle Conclusioni

Tutto questo porta ad un’unica conclusione: nella diatriba Diffusori Attivi VS Diffusori Passivi VS Sistemi Attivi non ci sono scelte migliori in assoluto, ma solo nostre – e vostre – preferenze e soluzioni che assecondano o meno tali inclinazioni. Il limite esistente è che ancora oggi se volete un sistema di classe estrema, i componenti separati sono d’obbligo. Non esistono in sostanza sistemi di diffusori attivi da oltre 50 mila euro, mentre esistono, anche se forse non lo sapete e non potete crederci (!?) moltissimi amplificatori e diffusori che da soli superano, e anche di molto tale cifra.
Al contrario, al livello terreno dove gli umani lavorano e vivono, vi sono ormai molte proposte per sistemi audio completi del valore di migliaia di euro che ben sostituiscono le più classiche controparti a elementi. Anzi, in questi casi a parità di qualità d’ascolto e di versatilità del sistema, i nuovi mondi “attivi” sono anche molto più convenienti di qualsiasi alternativa.

Se state pensando di acquistare un sistema attivo del valore (ad esempio) di 2.000 euro euro e magari c’è invece un bel paio di diffusori passivi da 1000€ che vi attirano, state certi che non vi basteranno gli altri mille che avete ancora in tasca per prendere amplificatore, Dac, cavi , streamer etc. O, se ve li fate bastare, tutto sarà molto meno smart e non suonerà così bene. Perché nei sistemi attivi ogni cosa è ottimizzata e il costo a parità di funzioni, di qualità di suono è inferiore al caso dei “pezzi” separati.

Possiamo dunque concludere: attivo è meglio? No. Non sempre, dipende dalle vostre preferenze, da quello che già avete, dallo spazio e dal tempo a disposizione, dal livello “assoluto” di performance che volete raggiungere. È chiaro che se partite da zero e dovete fare un sistema, che dovrà essere buono o molto buono ma non estremo, di certo dovreste valutare molto attentamente i nuovi sistemi di diffusori attivi. Se invece volete divertirvi con i componenti dell’alta fedeltà l’Attivo non fa per voi.

Consigliamo di preferire altoparlanti attivi se…

  • volete un sistema senza complicazioni
  • volete vedere pochi cavi per casa
  • non avete voglia di armeggiare con amplificatori esterni
  • non potete definirvi esperti di altoparlanti ed elettroniche audio
  • ascoltate molta musica digitale, specialmente nei formati ad alta risoluzione
  • siete utilizzatori di servizi di streaming
  • avete uno spazio limitato per i componenti separati
  • volete una installazione esteticamente minimale
  • arrivate a casa e vi buttate sul divano con smartphone e tablet
  • avete poco tempo
  • avete un budget definito

I diffusori HiFi passivi sono consigliati se…

  • prevedete esigenze di utilizzo molto diverse a breve termine
  • siete hobbisti dell’HiFi e volete provare nel tempo le tante combinazioni di diversi diffusori con diverse elettroniche, cavi, componenti ed accessori
  • avete già investito molto nel resto del vostro impianto HiFi classico
  • avete un budget importante e potete comprare diversi apparecchi separati di alto livello
  • volete un diffusore di fascia altissima
  • amate dedicare moltissimo tempo all’ascolto della musica ed avete una stanza dedicata
  • volete selezionare una catena audio un pezzo alla volta
  • siete puristi dell’analogico
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