Home Cinema
Come allestire la sala
Considerazioni e raccomandazioni per realizzare la miglior sala Home Cinema
Un impianto Home Cinema significa godere del proprio tempo

Come sopravvivere ai mille dubbi: sfoltire la scelta e prendere decisioni progressive

Un buon sistema audio fa felice tutta la famiglia
Non solo alto volume. Scegliere di dotarsi di un impianto audio video e, potendo, selezionare buoni componenti porta benefici di vario grado. Pare inutile sottolineare la soddisfazione di chi ha voluto l’impianto nel godere di un evento sportivo o di un film di fantascienza. Meno ovvio è il fatto che questo tipo di soluzioni siano ben suonanti anche a bassi volumi.
Si, perché laddove l’audio del classico TV ultrasottile, caotico è non bilanciato, richiede un volume relativamente alto per essere inteso, un discreto sistema AV resta estremamente comprensibile e molto meno affaticante anche a bassi volumi.
Questo perché, in sostanza, i diffusori di TV e piccole SoundBar riescono solo ad emettere suoni in alta frequenza, che diventano subito metallici, artificiali, fastidiosi appena si alzi il volume sopra il minimo.
Al contrario i sistemi audio Home Cinema sono per definizione pensati per riprodurre lo spettro acustico (umano) nella sua pressoché interezza.
La sintesi estrema di tutto ciò è che anche a basso volume un impianto AV fa la differenza (e che differenza!) e anche il nostro compagno/a di divano che non impazzisce per i film “fracassoni” amerà ascoltare il suono – chiaro e mai fastidioso – del nuovo sistema audio.
Sistema Home Cinema: la stanza
Uno degli elementi meno considerati da chi si avvicina al mondo AV è proprio la stanza nella quale l’installazione avrà luogo. Spesso avviene perché la stanza… quella è e quella resta! Visto che spesso non si ha scelta in questo senso, pare poco sensato perdere tempo nel valutare e riconsiderare la stanza come un elemento chiave o “mutabile”. E qui sta il facile errore. Se da un lato quanto detto è corretto, la stanza è “quella”, dall’altro non lo è. La stanza può in effetti essere cambiata, nel senso che può essere trattata acusticamente, può essere dotata di trappole per i bassi, di pannelli smorzanti o fonoassorbenti… In alternativa i più moderni amplificatori integrati o processori audio sono dotati di avanzatissime funzionalità di auto calibrazione e di algoritmi di correzione ambientale. Significa che anche senza cambiare fisicamente la stanza possiamo fare si che l’elettronica e tenga conto di tutti i parametri della installazione: misure, dettagli, posizione dei diffusori, riverberi, riflessioni, ritardi, ostacoli… In qualche modo la logica che gira in questi processori fa dei veri miracoli e regala un suono perfetto. Che, si badi bene, non è destinato a puristi, anzi. E’ apprezzabile subito da tutti. Insomma, se la stanza è quella, e non si cambia, il risultato finale può invece essere pesantemente influenzato dalle piccole modifiche che possiamo fare nell’ambiente – siano esse un piccolo trattamento acustico oppure la scelta di una elettronica dotata di correzione della stanza. Non parliamo di stravolgimenti, ma di accortezze.
Se vogliamo, l’adattamento della stanza può essere il primo o l’ultimo anello della catena. Possiamo agire a monte scegliendo elettroniche adatte o installando dei diffrattori ma possiamo naturalmente anche tornarci valle (sopratutto se non abbiamo processori con la gestione della correzione digitale) per affinare qua e là il risultato. Preme sottolineare che la stanza può anche essere lasciata così com’è, trattarla non è necessario come acquistare altoparlanti o TV. Se stiamo pensando ad un “semplice” sistema audio 5.1, va già bene così. Correggere la stanza è però un fattore che influenza il risultato, a parità di componenti. Ricordiamolo. Almeno “sapevamolo”, come si dice.
TV o proiettore, schermi per Home Cinema
I prezzi dei TV sono in crollo verticale, grazie alla rapida diffusione di ampi “polliciaggi”. I 55″ di oggi sono i 28″ di ieri. Per salotti in cui andiamo anche ad installare un sistema audiovideo un TV moderno è perfetto. Il solo budget deciderà se 55, 65 o 75″, Oled o LCD. Collegati ad un buon integrato multicanale e a validi diffusori di design ben integrabili in ambiente regaleranno molte emozioni.
Nondimeno, per sale di un certo prestigio o dimensione, la scelta di un proiettore è ancora la migliore e consente di raggiungere i 150 pollici, i 200 o 300 con buona risoluzione (4K) e contrasto. Nulla che un OLED o LCD possa eguagliare. Evidentemente per una vera e propria sala Home Cinema è necessario orientarsi su un proiettore quantomeno FullHD. Decisamente meglio – ma più impegnativo – se il proiettore è 4K, visto che ormai si va in un futuro di 8K. Non siamo esperti di Proiettori, lasciamo ad altri più competenti entrare in dettagli in merito a criteri di scelta del lato “Video”.
Nel caso di proiezione, andrà tassativamente scelto un telo per Home Cinema proporzionale e armonizzato con l’installazione e il proiettore. La scelta dello schermo può essere apparentemente più ardua di quella del proiettore. Vi sono schermi fissi o motorizzati, 16/9 16/10, 21/9, di tantissime dimensioni, ad alto guadagno, teli tensionati, schermi acusticamente trasparenti. O, ancora, schermi integrabili nell’automazione o domotica, fullHD, 4K ed addirittura teli 8K.
Un buono schermo fa la differenza, consigliamo di acquistarne uno di un marchio di riferimento, che grazie ai grandi volumi garantirà qualità ed assistenza per anni.
Isolamento totale dell'impianto e delle apparecchiature
Un impianto Home Cinema, anche uno piccolo, fra TV o Proiettore, processore multicanale, amplificatori, server, diffusori etc può arrivare a costare – e valere – parecchio. Un modo facile per garantire ottime prestazioni nel tempo e favorire la durata dell’intero impianto è isolarlo dalla rete elettrica. Esistono sul mercato ciabatte e ciabattine, filtri e toroidi, tutti con proprietà e costi diversi.
- LE CIABATTE. Le ciabatte con fusibile possono aiutare fornendo una prima forma di protezione tramite fusibile. Questa protezione aiuta l’impianto in caso di fulmine o – tecnicamente – SURGE di corrente. Il fusibile dovrebbe garantire che la ciabatta stacchi l’impianto dalla rete in caso di un picco di corrente. Consigliate per impianti molto economici.
- I FILTRI. I filtri per rete elettrica non proteggono da picchi di corrente ma puliscono il segnale elettrico e lo regolarizzano, permettendo agli apparecchi di lavorare meglio e nelle condizioni di lavoro per i quali sono stati progettati. Consigliati per impianti economici.
- I TOROIDI D’ISOLAMENTO. I toroidi sommano i benefici delle ciabatte con fusibili e dei filtri, aggiungendo una grande o grandissima capacità di corrente (serve all’impianto audio per gli spunti ed i picchi sonori tipicamente presenti in Home Cinema) e la sicurezza di un isolamento totale dalla rete elettrica. Consigliati per impianti di medio ed alto livello, indispensabili per impianti sofisticati.
L’isolamento è molto importante perchè protegge da sovratensioni (saette), migliora le performance tramite pulizia segnale elettrico, fa durare di più le apparecchiature grazie al minor stress. Caldamente consigliato sia per le prestazioni aggiuntive che garantisce sia come forma di protezione ed assicurazione per il resto del valore a terra.
Poltrone e divani per sale Home Cinema
Se pensando a cosa acquistare per la nostra sala cinema non pensiamo al divano è solo perché lo diamo per scontato. Chi si immagina di vedere un film in piedi o su una sedia? Nulla è più difficile da distinguere di quanto abbiamo davanti agli occhi. Bene. Se la sala Home Cinema è anche il salotto principale dell’abitazione, come spesso accade, il divano è probabilmente già stato scelto. Sarà per la prossima sala?
Se invece la sala AV è una stanza dedicata all’intrattenimento l’opportunità di potersi dotare di vere e proprie poltrone Cinema è ghiotta. Chi le ha provate conosce la differenza fra i divani normali e le poltrone Home Cinema. Sembrano un po’ quelle per massaggi. Il lato estetico non è mai all’ultimissimo grido, sia chiaro, la loro forma è sempre un po’ scontata: sono grandi, grosse e comode!
Dove sta la differenza ed il senso di queste poltrone o divani? Presto detto. Sono fatte da capo a piedi per permettere di sostarvisi – seduti o semi sdraiati …o proprio sdraiati! – per ore, senza affaticamento. In pratica sono il massimo della comodità, pensate per permetterci di godere di una intera serata senza sentire la voglia o il bisogno di alzarsi. Tipicamente di generose o generosissime dimensioni, reclinabili e motorizzate, con accessori smart come carica telefoni, comparti porta bibite refrigerati, luci integrate…sono il massimo per godere dei propri film. Spesso sono anche unibili in sequenze specifiche con diverse sedute con un singolo bracciolo a dividerle. Ah per le neo coppie fanno anche i cosiddetti love-chair, due sedute senza bracciolo centrale, per stare abbracciati. Sopra i 40 consigliamo poltrone singole, ma è questione di gusti ;-).
Queste sedute non sono comuni in un salotto di casa ma sono un must-have nelle sale e salette dedicate dove con anche solo 2 o 3 poltrone si può ricreare un vero cinema personalizzato: una interessante idea per coccolare e coccolarsi.
Focalizzazione sul lato audio
Banale ad un primo sguardo, la scelta del sistema audio in seno alla sale Home Cinema è in realtà strategica ed è forse la più delicata.
Innanzitutto, per capire l’importanza del suono, ricordiamoci che se il video è “fermo là”, in fondo sulla parete, il suono ci colpisce FISICAMENTE. L’onda sonora è un’onda d’urto che ci tocca davvero, arriva alle nostre orecchie e a tutto il nostro corpo. L’unione di video e audio, quello che vediamo e ascoltiamo, ci fa PROVARE emozioni reali, ci immerge nella scena di guerra, negli oceani, laddove il regista e l’artista ci hanno voluto portare.
Dicevamo. Il suono è forse il cuore emozionale del sistema audio video. E’ anche il frutto di una catena di componenti che andranno il più possibile dimensionati proporzionalmente. A generare, influenzare e caratterizzare il suono troviamo in ordine: la sorgente, il processore audio – o il sintoamplificatore – l’amplificatore, i cavi, i diffusori …ed il loro posizionamento.
A livello generale è ragionevole precisare che – macroscopicamente – raccomandiamo di creare un sistema dove questi componenti siano tutti presi in considerazione con pari dignità ed in cui i pesi al momento dell’acquisto siano spartiti come segue.
- La sorgente
Sempre più spesso è un PC con NAS e servizi di Streaming in Full HD 4K. Può essere un lettore BluRay. In termini di spesa può pesare dal 2% al 10% del budget. Più è importante il sistema e meno pesa la sorgente in termini di costo. Spesso abbiamo già a casa molto di quanto serve.
- Il processore audio
Dopo la sorgente, sempre collegato con cavo HDMI di qualità a questa, troviamo il processore audio che elabora il segnale e lo invia all’amplificatore finale (o più amplificatori finali) – che fornisce infine la potenza ai diffusori. Il processore è usato in sistemi di livello medio alto ed alto. In quelli medi o piccoli è sufficiente un sintoamplificatore (tecnicamente detto amplificatore integrato multicanale) – che vedremo di seguito. In termini di spesa un ottimo processore può pesare dal 15% al 25% del budget. Tanto peso è dovuto alla estrema complessità della macchina, in grado di gestire segnali audio video in 4K, HDR, AURO, DTS con la massima qualità e su un numero levato di canali.
- Il sintoamplificatore
Come detto fornisce logica di funzionamento e potenza in sistemi AV fino a dimensioni medio grandi. In grosse applicazioni e sale dedicate spesso si usa un processore audio unito a amplificatori finali di potenza. Nel caso del sintoampli la spesa può incidere dal 10% al 20% del budget.
- L’amplificatore finale multicanale
E’ usato in applicazioni di alto livello o grandi dimensioni. Porta il controllo, la potenza e la definizione del suono ad un livello nettamente superiore rispetto al classico integrato. Necessita di una logica di controllo a monte, che può essere un processore audio o anche un sintoampli. La spesa per un amplificatore finale multicanale di potenza può incidere dal 10% al 20% del budget. Si può anche scegliere di fare amplificare alcuni canali dall’integrato multicanale utilizzando un finale di potenza dedicato ai soli diffusori principali (i tre frontali, spesso).
- I cavi
Ne abbiamo diffusamente trattato in varie zone del sito. Resta valido quanto espresso in generale. Non permettete che le armoniche e le sfumature del segnale audio passino per un cavo elettrico fatto per portare l’elettricità alle prese elettriche. Un buon cavo fa la differenza come la fa un buon diffusore o un buon TV. Questa la sintesi di lunghe trattazioni. La spesa per i cavi AV dovrebbe valere circa il 10% del sistema, compresi i cavi HDMI e quelli di potenza verso i diffusori.
- I diffusori audio
Sono come le gomme per le automobili. Apparentemente tutte uguali ma in realtà molto diverse e che sanno garantire risultato e durata nel tempo. Basti dire che nell’immaginario collettivo l’altoparlante è un cono che si muove avanti e indietro grazie ad un filamento elettrico posto posteriormente al cono stesso. Questo sotto è invece l'”esploso” del brevetto Uni-Q di Kef. A volte un’immagine vale mille parole.
Il processore audio
Atmos: chi è costui?
Celino: mio marito!
In un sistema Atmos classico, se la nostra sala prevede l’installazione a muro di diffusori, questo ci porterà a scegliere tipicamente quattro diffusori da integrare direttamente nel celino della stanza. Se invece la sala è dotata di classici diffusori a pavimento potremo analogamente poggiare sui quattro diffusori principali altrettanti speaker, detti appositamente “Atmos”. Questi saranno nativamente orientati verso il soffitto e grazie alla sapiente gestione del software, ricreeranno tramite riflessione delle pareti l’effetto audio voluto: suono che piove dal cielo.
Cavi per altoparlanti in sistemi multicanale
Gli amplificatori per sale Home Cinema sono un po’ diversi da quelli HiFi e il processo di set-up iniziale, nel tipico processore Home Cinema, tiene in considerazione anche le diverse lunghezze dei cavi. Quindi, diversamente che in passato, potremo anche acquistare la metratura di cavi sulla base del reale bisogno, senza dover usare 10 metri di cavo di potenza per un diffusore sinistro perché l’analogo canale destro ha necessitato di questa quantità! Risparmio ed efficienza.
La scelta di buoni cavi per diffusori per la nostra sala Home Cinema può richiedere un certo impegno. Ci sono però modi intelligenti per aggirare questo impasse. Molte persone scelgono un cavo dalle prestazioni più elevate sugli altoparlanti anteriore sinistro, destro e centrale – i più importanti – ed una versione più economica per le unità laterali / posteriori. Interessante notare che i diffusori lontani dallo schermo spesso abbisognano di molto più cavo per arrivare all’elettronica, quindi in questo modo si realizza un maggior risparmio.
Molto spesso l’amplificatore è posizionato tra gli altoparlanti frontali e quindi la lunghezza dei cavi più efficaci – e costosi – non è eccessiva. Inoltre, proprio poiché i diffusori anteriori sono “là dove si svolge l’azione principale”, un buon cavo migliora davvero l’esperienza.
In un mondo ideale si potrebbero collegare i diffusori posteriori con lo stesso cavo, ma questo può trasformarsi in un esercizio molto costoso viste le lunghezze in gioco. Fortunatamente, esiste una gamma di cavi di altoparlanti discreti e intercambiabili per adattarsi a qualsiasi applicazione (e budget) – tutti progettati per funzionare bene durante i percorsi più lunghi normalmente necessari per gli altoparlanti posteriori.
Possiamo scegliere diverse sezioni dei conduttori, ovvero del filamento di metallo all’interno dei cavi. Vi sono cavi da 1.5 mm (sezione interna di ogni conduttore), da 2.5 mm, da 4 e da 6 mm. Maggiore è lo spessore meglio è. A parità di distanza fra amplificatore e diffusori, un cavo maggiore porterà maggior corrente e controllerà meglio e più musicalmente gli altoparlanti. Parimenti, maggiore è la sezione del cavo è più distanza potremo coprire prima che il segnale si attenui troppo. Per realizzare una buona sala Home Cinema si consiglia di dotarsi di buoni cavi per diffusori. Il rischio è quello di aver speso tanti soldi per buoni componenti senza sapere di avere un sistema castrato da cavi non idonei. Si va da spessori di 2.5mm per distanze non eccessive – qualche metro – per passare poi al 4 mm. Esistono anche cavi specifici pensati per essere passati nei muri, o piattine ultrasottili da nascondere dietro gli zoccoletti.
Alcuni marchi premium, con caratteristiche raccomandabili, creano bobine da 50 o 100m specifiche per installazioni di questo tipo.
Sempre parlando di cavi, un modo conveniente per migliorare le prestazioni di un sistema Home Cinema (in caso ad esempio siano presenti 7 canali di amplificazione e solo 5 diffusori) è quello di bi-amplificare i diffusori anteriori sinistro e destro con i due canali di amplificazione di riserva. Tutto ciò richiede un secondo set di cavi per i diffusori anteriori sinistro e destro ma il risultato è un dettaglio migliore, una migliore definizione, una dinamica più estesa e una migliore qualità e fedeltà del suono in generale.
Diffusori classici, inwall, onwall
Una scelta importante è quella fra diffusori d’arredo classici – da pavimento o scaffale – quelli da appendere a muro e quelli da installazione nel muro. Per chiarire, i classici sono quelli a colonna appoggiati al pavimento sui loro piedini e quelli, un po’ più compatti, da scaffale o piedistallo.
Ai diffusori classici si affiancano modelli da appendere alle pareti, pensati proprio per l’Home Cinema. Se pensiamo ad una normale sala meglio orientarsi su modelli sottili ed eleganti mentre se stiamo progettando ad una saletta dedicata all’HomeVideo possiamo usare i diffusori on-wall specifici per applicazioni di alto livello – da appendere alla parete. In questo ultimo caso la stanza andrà sempre trattate da personale esperto, con inserimento di pannelli fonoassorbenti e diffrattori, per un risultato assoluto.
Le linee per installazione nel muro infine, dette anche “custom installation“, prevedono un preventivo lavoro di scasso proprio all’intero delle pareti, al fine di alloggiarvi successivamente gli altoparlanti.
La scelta fra le tre tipologie di altoparlanti è importante non tanto ai fini del risultato acustico, che può essere estremamente valido in tutti i casi. Come spesso accade la scelta qui è piuttosto stilistica che funzionale, ed è pertanto appannaggio dei gusti e dei vincoli personali. Presto detto, se non si vuole mettere mano ai muri la scelta si sposta verso i diffusori classici.
Se siamo in fase di cantiere e possiamo agevolmente intervenire sulle pareti la scelta di una soluzione ad incasso può essere la migliore. Gran risultato acustico, zero impatto volumetrico e estetico nella stanza.
Diffusori Classici HiFi in impianti audio multicanale
Se la scelta del tipo di diffusore cade sul classico modello da scaffale o pavimento, va solamente trovato il marchio e la linea più confacente. Qui entriamo nell’ambito degli altoparlanti HiFi perché una coppia di questi costituiscono il classico elemento chiave dei sistemi stereo. Se invece di usarne una coppia ne prevediamo diverse unità andiamo a creare un sistema audio per il cinema in casa ma i componenti restano gli stessi. Come sempre le possibilità sono molte da principio e andranno orientate in funzione di gusto estetico, budget, preferenze acustiche.
- Gusto estetico
Vi sono soluzioni e kit home cinema estremamente compatti, perfetti per salotti di medie dimensioni laddove si pretenda qualcosa di poco invadente. Vi sono poi, salendo di livello, diffusori in varie essenze di legno o laccati, solitamente in bianco o nero, ma anche in varie finiture speciali. Vi sono linee dal design moderno ed altre più classiche, fino a soluzioni estremamente ben suonanti ma volumetricamente molto impattanti e di difficile inserimento in ambiente.
- Budget
Difficile fare valutazioni assolute. Possiamo dare alcune indicazioni in termini di ragionevole costo dei diffusori all’interno del sistema. Si va da piccoli sistemi di diffusori da poche centinaia di euro all’utilizzo di linee HiFi da svariate migliaia di euro. Non c’è limite al livello dei componenti audio, come nel mondo delle automobili.
A titolo puramente esemplificativo, si può creare una soluzione base a 5.1 canali utilizzando 6 diffusori delle Serie Q di KEF. Questa linea è vincitrice del premiO EISA come miglior sistema Home Cinema ed è una gamma entry level di eccezionale fattura. Diversamente ci si può orientare su un sistema di alto livello Dolby Atmos 13.2 con la linea superiore della stessa azienda, la Serie R. In questo caso, considerando sia il numero di componenti (6 prima, 14 dopo) che il diverso livello prestazionale il budget sale di circa 4 volte! E’ solo un esempio estremo naturalmente, ma giocando con linee e componenti otteniamo risultati molto diversi fra loro.
- Preferenze Acustiche
Questo terzo aspetto da valutare al momento dell’acquisto è meno immediato da comprendere per i non addetti ai lavori. Vogliamo un timbro “americano” tutto potenza e muscoli? Vogliamo un sistema più equilibrato e neutrale che non enfatizzi troppo i bassi? Vogliamo diffusori che puntino ad un preciso posto nella stanza – la nostra sedia! – o preferiamo una soluzione che permetta una maggior dispersione per una fruizione di alto livello in una vasta area della sala? Non esiste il sistema perfetto, ma quello che più si avvicina ai nostri gusti. Ad esempio, fra i diffusori che meglio conosciamo in Hifight Kef si distingue per una estrema dispersione angolare, ovvero suona in modo pressoché perfetto in un ampio raggio in fronte ad ogni speaker, mentre Dynaudio ha un suono estremamente focalizzato, perfetto quando siamo sul divano seduti al posto giusto, che sfuma quando usciamo dalla zona di focus (questa cosa vale soprattutto nelle serie High End che hanno specifiche tecnologie di focalizzazione.). E si badi, ognuna delle caratteristiche delle due aziende è voluta e specifica, un po’ come BMW è più sportiva e Mercedes più morbida. Fa parte del DNA aziendale, è una peculiarità che delinea il carattere ed il comportamento di quanto andremo ad utilizzare.
Diffusori OnWall Home Cinema
Non volendo, non potendo, o non avendo il permesso coniugale di installare dei diffusori classici in salotto e scartando anche l’opzione dell’incasso nel muro, possiamo pensare di appendere dei diffusori dedicati all’Home Cinema. Ve ne sono di tipologia ben diverse, spaziando dalle soluzioni minimali ed eleganti, fra cui citiamo la usatissima linea T di Kef a proposte di alto livello, come la serie Infinite, pensate per vere e proprie sale completamente dedicate all’HomeCinema. Se la prima e la seconda porta sono sbarrate, la terza è quella perfetta!
Diffusori InWall ed Extreme Theater
Chi ha detto che gli altoparlanti installati a muro vanno bene sono per la filo-diffusione? 🙂 Tanti anni fa era proprio così, in effetti. Oggi i sistemi più incredibili vengono progettati ed installati proprio all’interno delle mura o in apposite strutture contigue alle mura medesime (si badi bene: questo tipo di soluzione, di altissimo livello, richiede competenze specialistiche).
Vi sono a tutti gli effetti molte linee di diffusori da incasso, dalle linee più semplici ed efficaci fino a quelle motorizzate, o ultra sottili, ad ampia dispersione (il suono raggiunge un’area maggiore della senza) o di altissimo livello, persino certificate THX – il gradino massimo dell’esperienza cinematografica.
Puoi sempre scegliere diffusori di piccole dimensioni o grandi, rotondi o quadrati, con la griglia verniciabile per farli sparire nell’arredo…
Anche se sembra tutto facile, senza esperienza è facile sbagliare o fare scelte anacronistiche e poco funzionali. Se ti stai orientando verso questa tipologia di diffusori consigliamo di farti consigliare e supportare, per la scelta dei modelli e l’installazione, da un professionista. Saprà creare assieme a te un sistema commisurato all’ambiente e si occuperà di predisporre in corso d’opera, in sinergia con altre squadre di muratori ed elettricisti, il corretto posizionamento ed i volumi necessari a fare performare al meglio l’intero impianto.
Quanti altoparlanti servono per l'Home Cinema?
Ma quanti diffusori servono per creare una vera sala Home Cinema? Nessuno in più del necessario e di quanti ne tolleri la moglie o la stanza. Spesso possiamo indicare in 7.1 la configurazione media, a salire.
Come detto in precedenza ormai elettronica e software permettono di selezionare un numero variabile di componenti e di posizionarli nella stanza. Certo, ci sono regole dettate dal buon senso, ma non sono vincolanti in senso stretto.
Partiamo da zero. Possiamo iniziare a parlare di miglioramento audio del TV affiancando a quest’ultimo un bel paio di diffusori attivi amplificati. Questo, per qualità e quantità, migliora in modo inatteso l’esperienza audio e da qui in avanti entriamo nel mondo del cinema in casa o dell’Home Theater.
Lo step successivo consiste nell’aggiungere un canale centrale, ovvero il diffusore che sarà essenzialmente utilizzato dall’elettronica per riprodurre voci e parlato in genere. Questo diffusore è straordinariamente importante, e cambia radicalmente la visione di un evento o di una trasmissione. D’altro canto quando un persona parla in primo piano, in TV, il suono esce proprio dalla bocca… e la bocca è li in mezzo allo schermo no? Li davanti a noi, dove c’è la persona che parla… Ecco il canale centrale, che andrà posizionato più possibile vicino al TV o allo schermo, è pensato essenzialmente per “parlare”. Utilizzare un canale centrale (associato sempre a due diffusori laterali e per forza di cose ad un integrato multicanale) cambia per sempre l’idea di TV o Cinema.
Il passo, in termini di spazi e costi, di utilizzare tre diffusori anziché solo due, è in verità piccolo. In termini di esperienza d’uso, divertimento, rilassatezza uditiva invece è un balzo assoluto.
In questo caso solitamente non si usano più diffusori attivi ma tre classici diffusori passivi collegati ad un amplificatore integrato multicanale (a sua volta collegato al TV). Non ci stancheremo mai di ripeterlo. Si può ascoltare male dal TV ad alto volume o benissimo con un piccolo sistema audio dedicato.
Questo rudimentale sistemino home cinema, ovvero un miniset che include un canale centrale e due diffusori laterali è un sistema audio 3.0. Naturalmente chi si dota di un sistema 3.0 non cerca di realizzare una sala Home Cinema, ma quel che ottiene è la versione minimale proprio di un sistema di questo tipo. E questo già ci dice che Home Cinema non significa sparatorie e potenza assordante ma prima di tutto armonia nell’ascolto, suono rilassante, coerenza timbrica per le nostre orecchie.
Da qui in poi inizia il divertimento. E’ possibile aggiungere al sistema creato un subwoofer, arrivando così ad un sistema 3.1, posizionandolo con grande libertà nella stanza, per dare enfasi e corpo ad azione, musica e colonne sonore.
Parentesi sul Subwoofer. Il suono è composto da alte e basse frequenze. La vita vera, e quindi la musica, i film, gli eventi sportivi e tutto quello ce vediamo in TV è caratterizzato da tutte queste frequenze. I diffusori acustici possono riprodurre, solitamente linearmente in funzione della loro dimensione, solo alcune di queste frequenza. Per riprodurre lo squillo di un telefono basta un tweeter, il piccolo driver che troviamo in ogni diffusore e da cui sentiamo uscire tutte le alte frequenze. Per la voce umana (e moltissimo altro!) serve un mix di cosiddette medie frequenze. Queste sono ben riprodotte dai classici woofer che vibrano delicatamente mentre emettono i vari suoni. Anche questi si trovano in tutti i diffusori. Per tamburi, voci baritonali, esplosioni, rombi, ma anche per un grosso uomo che pensa facendo “mmmhh” con la gola… ecco qui servono le basse frequenze e queste sono appannaggio di grossi altoparlanti chiamati subwoofer, pensati e progettati per le sole basse frequenze. Non si cada nell’errore di associare il “sub” all’azione o ai soli “rombi”… avete presente quello che fa l’elio alla voce? Ecco, l’uomo pensante di prima cambierebbe così il suo mugugnio senza un sub!
Terminata la parentesi sul perché del sub, proseguiamo con la carrellata di progressivi sistemi audio per TV ed Home Cinema.
Giochi per adulti consapevoli: Dolby 5.1
Iniziare a pensare ad un primo sistema 5.1 vuol dire, almeno nella forte opinione di chi scrive, godersi il tempo libero, non diversamente da un buon bicchiere di vino o un giorno alle terme. Ogni minuto, ora davanti allo schermo cambia peso e sostanza. Tutto diventa più rilassante (nel senso di non affaticante), coinvolgente, pieno. Arrivando dal sistemi 3.1 di cui sopra, basta aggiungere un paio di diffusori posteriori o surround per arrivare al 5.1. Anche in un secondo momento. I due altoparlanti nuovi possono essere agevolmente posizionati di fianco al divano o dietro di esso, a seconda di come è fatta la stanza. Possono anche essere ad incasso, magari alti sulla parete di fondo della stanza, mentre il resto è poggiato a pavimento o sulla credenza. Vincoli non ce ne sono.
Con questo sistemi Home Cinema 5.1 entriamo di diritto nel vero e proprio cinema in casa e da qui è possibile crescere in funzione di varie opportunità od esigenze. L’opportunità è data dal voler avere un suono più ricco meglio articolato e distanziato. Più diffusori posizioniamo e più, intuitivamente, il sistema audio potrà essere completo e coinvolgente.
La necessità invece e data da una sala molto grande. Una vecchia pubblicità citava “grande parete, grande pennello”, mentre qui in caso di grande sala consigliamo piuttosto di aumentare la dimensione o il livello dei canali frontali (guardando la parete del TV, lato destro, sinistro e centro), e di posizionare eventualmente un numero maggiore di diffusori negli altri lati della stanza (parete sx, parete dx, parete di fondo, soffitto).
Lo sposo perfetto di un sistema di diffusori 5.1 è un integrato multicanale. Ve ne sono molti, con prezzi d’attacco ormai abbordabilissimi e colmi di funzionalità wireless o multiroom. Ci raccomandiamo sempre di utilizzare cavi di discreta o buona qualità, per fare in modo che quanto speso nell’impianto suoni a puntino e senza strozzature dovute proprio a cavi scadenti.
Home Theater: 7.1 è il nuovo standard
Se sala è grande oppure vogliamo dotarci di un sistema Atmos vero e proprio dotato di diversi diffusori la scelta base ricade su un sistema 7.1 (il 5.1 esiste da 30 anni ormai). Scatta quindi la progettazione (se a muro) o il posizionamento di questi otto diffusori. Si badi bene, il sub ormai è imprescindibile. Tre saranno saranno i soliti diffusori frontali, due andranno posti dietro allo spettatore – salvo vincoli stanza, superabili con Atmos – e due verranno posti a metà stanza uno per ogni parete laterali – sempre salvo vincoli stanza. Il sub, come già detto, va messo dove ci sta, ci penserà il processore a tenerne conto ottimizzando il segnale.
Tipicamente in queste configurazioni di buon livello vanno necessariamente utilizzati diffusori un po’ più grandi per il trittico frontale e diffusori posteriori e laterali solitamente più piccoli. Ricordiamo sempre che il carico di lavoro principale viene sostenuto dai due diffusori principali mentre la gran parte del parlato è demandato al canale centrale. Il sub si occupa di tutto secondo i tagli in frequenza impostati per i diffusori (roba da addetti ai lavori) ed i restanti altoparlanti laterali e posteriori sono perlopiù utilizzati per “effetti presenza” vari: sono importanti ma non richiedono necessariamente grandi speaker.
Audio Atmos 7.4.2
L’appetito vien mangiando e siamo arrivati a quella che è la novità sostanziale introdotta con l’Atmos (ed altri sistemi e codifiche analoghe come Audo3D). La possibilità di posizionare suoni in un piano 3di diverso da quello dell’ascoltatore. Se virtualmente parliamo di posizionare in un sfera di diametro a piacere e di un numero anche enorme di diffusori, nel mondo reale parliamo di trovare il modo di far percepire allo spettatore quel che succede sopra di lui. L’effetto è notevole, in effetti. Vi sono due vie per implementare tutto ciò.
Se siamo dotati di diffusori classici – validi anche per l’ascolto HiFi – appoggiati a terra o su stativi, esistono diffusori Atmos specifici come Kef R8a che, appoggiati sulla sommità degli speaker a terra, inviano il suono direttamente verso il soffitto. Questo, per riflessione calcolata con precisione dal processore, riflette l’audio facendolo arrivare all’ascoltatore proprio come se provenisse direttamente dal celino.Se, diversamente, abbiamo la possibilità di installare i diffusori a parete o soffitto, possiamo sia cercare dei diffusori da poter appendere al soffitto – come lampadari – oppure possiamo incassarli nel celino o nel controsoffitto lasciando a vista solamente le griglie – quasi sempre verniciabili – da cui fuoriesce il suono.
Nella grande maggioranza delle applicazioni Atmos vengono usati almeno 4 diffusori superiori, poiché consentono una sufficiente spazialità del segnale. Ci sentiamo di raccomandare almeno quattro diffusori di tale tipo.
Sala Home Cinema per intenditori 13.2 o 9.4.2"
E arriviamo in zona pesi massimi. In una sala Home Cinema di grandi dimensioni un sistema a 13.2 canali può togliere qualche soddisfazione e strappare molti sorrisi. Secondo gusti ed abitudini, un sistema di questo calibro può avere senso da circa 50 mq in su. Al momento 13.2 è il numero massimo di canali gestibili in un singolo integrato multicanale, andando sulla fascia alta dei principali produttori. Oltre tali numeri è necessario dotarsi di soluzioni a due elementi separati: processore audio abbinato a finale multicanale.
Non vi sono vincoli formali di livello per un tale sistema ma si consiglia di orientarsi su linee di diffusori che vadano oltre le proposte più convenienti dei Brand, vedasi ad esempio le linee intermedie ultramoderne Kef R o le morbide Dynaudio Evoke.
Si badi bene. Queste linee sono di gran fattura e garantiscono prestazioni davvero elevate, non sono “medie“. Vengono definite tali solo in relazione al resto della gamma dei rispettivi marchi. Nel mondo dell’audio i limiti sono altissimi, ed le aziende costruttrici più grandi hanno a catalogo un numero importante di linee che portano finiture e prestazioni stellari. Per il 95% degli utenti un diffusore specialistico di un’azienda HiFi di fascia media può essere un sogno che diventa realtà e garantirà soddisfazione negli anni. Il costo di soluzioni ancora superiori, ad esempio basate sulle linee Reference o Contour, sono una meraviglia per orecchie ed occhi (rispettivamente) e resta appannaggio di palati fini, intenditori e progettistica a budget elevato.
Sala Home Cinema molto grande o professionale
Se l’oggetto da creare è una sala Home Cinema di grandi dimensioni, oppure un salone di grande livello cosa viene consigliato? Innanzitutto va chiarito che ad un dato “canale audio” possiamo anche associare più diffusori. Quindi, per realizzare una sala da 150 mq, per fissare le idee, non dobbiamo usare – dico un numero a caso – 20.4 canali diversi. Sarà invero sufficiente collegare i precedenti 13.2 abbinando magari alcuni canali ad un numero maggiore di diffusori per avere maggiore presenza e impatto sonoro.
Con questo metodo, utilizzando merce di primari produttori, si possono realizzare impianti da mille e una notte e con prestazioni virtualmente assolute, senza limiti specifici.
Al netto di questa nota, per la stragrande maggioranza delle applicazioni, anche di livello qualitativo estremo, un impianto 13.2 o 13.4 (aggiungendo due sub) è desiderabile e non farà rimpiangere un maggior numero di canali (maggior separazione del suono) o di diffusori.
Sistema di livello base, medio, top, estremo
“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia“. Questa famosa citazione, nel mondo del suono, è intesa a sottolineare il gran numero di possibilità, di scelte e di incastri che sono possibili scegliendo i componenti per la futura sala Home Cinema. In tale mare è bene innanzitutto dotarsi di prodotti provenienti da marchi:
- di medio-grosse dimensioni, in grado di offrire prodotti molto recenti, ed in grado di gestire il supporto post vendita negli anni a venire
- in ciclo attivo, ovvero con una presentazione aziendale ben fatta, un sito allo stato dell’arte. Non scegliamo un marchio perché lo conoscevamo 10 o 20 anni fa. Le cose cambiano sempre più velocemente ed il vecchio blasone non accompagnato da recente tecnologia ed investimenti serve a poco
- che abbiano una solida struttura di riferimento italiana in grado di supportare prima e dopo l’acquisto
Non è questo il caso della maggior parte dei marchi, si badi bene.
Scremati i possibili fornitori, volendo semplificare le scelte successive, possiamo arbitrariamente suddividere i livelli di prestazioni di una sala Home Cinema, al netto delle sue dimensioni, in quattro fasce principali:
- Impianti base
- Impianti medi
- Impianti di alto livello
- Impianti top
Vediamoli meglio, e capiamo cosa li differenzia.
Sala Home Cinema Base
Se vieni dalla TV e basta, è un ottimo inizio. Sono tipicamente Kit 5.1 già fatti, con buona funzionalità, discrete voci, possono gestire un volume massimo basso, ed a volumi molto bassi perdono di sostanza. Si trovano anche nei centri commerciali con facilità, non servono competenze di nessun tipo.
Sala Home Cinema di medio livello
Qui iniziamo a utilizzare elementi separati, solitamente scelti uno a uno nelle gamme delle linee HiFi / Home Cinema dei migliori marchi. Possiamo preferire diffusori frontali medi o molto grandi, uno diffusore centrale piccolo o medio, posteriori piccoli o medi. Sceglieremo un integrato multicanale base o medio a seconda delle nostre volontà di migliorare l’impianto nel tempo. Le funzionalità fornite sono molto buone, tutte le armoniche sono presenti, si percepisce il vero cinema in casa. Questi sistemi audio possono gestire un volume massimo superiore ai precedenti, ed a volumi molto bassi restano ben leggibili e fruibili
Sala Home Cinema di alto livello
Gli elementi sono accuratamente selezionati nelle gamme centrali dei principali Brand. Solitamente vediamo diffusori frontali importanti abbinati a vari diffusori laterali, surround ed Atmos. I diffusori saranno sempre collegati ad un integrato multicanale di medio-alto livello. Le funzionalità di questi sistemi sono ottime, con calibrazione automatica, mille servizi wireless e lettura di ogni tipologia di CODEC audio. A livello acustico tutte le armoniche sono sempre presenti ed armonizzate ed e il suono è ottimo, con profondità, palcoscenico, presa, potenza e precisione. Da qui in poi è più divertente stare in casa che andare al cinema. Questi sistemi audio possono gestire un volume massimo elevato, ed a volumi molto bassi restano estremamente leggibili e godibili. Ogni film e ogni evento sportivo cambierà carattere.
Sala Home Cinema di altissimo livello: il regno dell’Extreme Theater
Grandi impianti e sale cinema dedicate vedono protagonisti diffusori di prestigio, ovvero le linee di fascia alta dei principali costruttori. Tutti i diffusori dell’impianto sono di alto livello e portano a performance assolute con qualunque traccia audio o video. La stanza è sempre almeno parzialmente trattata da professionisti, per ottenere il meglio dall’impianto con pannelli fonoassorbenti, diffrattori acustici e bass-trap.
La parte elettronica viene solitamente gestita da un processore audio affiancati da più amplificatori finali multicanale in grado di pilotare e guidare al meglio i vari diffusori. La potenza gestibile è estrema, il livello di dettaglio a bassi volumi è assoluto e la dinamica generale sempre eccellente. E’ la miglior forma di intrattenimento privato possibile.
Sala Home Cinema con installazioni Line Array
Lyngdorf offre una vasta gamma di prodotti per Home Cinema: dai raffinati processori multicanale MP40 e MP60, ai diffusori da installazione per completare l’esperienza d’ascolto nel modo più immersivo possibile.
LS-1000 sono sorgenti Line Array di livello High End che forniscono un diffusore ad alta risoluzione, una variegata gamma dinamica e un’elevata sensibilità. LS sta per Line Source, “Sorgente in linea”: offrono un ridotto riverbero di pavimento e soffitto e una dispersione sonora uniforme per ottenere la miglior esperienza sonora, ad esempio per aree di ascolto lunghe o ampie. In ragione dei molteplici tweeter e driver midrange, l’altezza dei posti a sedere non conta tanto quanto i diffusori tradizionali, per i quali in genere è richiesto l’allineamento tra orecchie e tweeter. Lo “Sweet spot”, ovvero il punto ottimale di ascolto, si apre notevolmente in tutte le direzioni.